lunedì 12 luglio 2010

VOLUSPAA - Åsa


Informazioni
Gruppo: Voluspaa
Anno: 2010
Etichetta: Aurora Astralis Records
Contatti: www.myspace.com/voluspaa
Autore: Mourning

Tracklist
1. Av Sin Klokskap
2. Hennes Røst
3. Reis Deg Min Herre
4. Hvorfor...
5. Djupet
6. En Hymne Til Våre Udødelige Forfedre
7. Ei Folkevise
8. Mens Månen Lyser Opp
9. Min Plikt Som Far
10. Vandring
11. En Tid Tilbake

DURATA: 53:40

La band viking norvegese Voluspaa è in realtà un solo project, la mente unica che tira le fila di questa creatura è quella del polistrumentista Freddy Skogstad.
Nati artisticamente nel 1994, dopo svariati demo si è dovuto attendere ben sedici anni per dar luce all'album di debutto ma n'è valsa la pena.
"Åsa" è un piccolo gioiello dotato di un'epicità sincera, l'artista è riuscito nell'ardua impresa di combinare i vari elementi che ne formano il sound equilibrandoli il meglio possibile, si va quindi da passaggi black a traversate acustiche, da vocalità ampie ed evocative ad altre ficcanti e minacciose.
Sin dall'opener "Av Sin Klokskap" la lezione dei maestri Bathory è palese sia stata assorbita ed elaborata con personalità, le strutture sono intrise di heavy metal, la furia del Mare Del Nord viene rappresentata nei fraseggi tumultuosi che come le acque in tempesta si abbattono sull'ascoltatore.
Le melodie cantilenanti ricche di piglio sono il punto di forza della fantastica "Reis Deg Min Herre", un coro intonato durante l'ondeggiare fremente, l'uomo che dialoga apertamente con la natura.
"Hvorfor..." e "En Tid Tilbake" seguono le orme dell'apripista iniziale, le reminiscenze quorthoniane, seppur ferree e costanti, non ledono nè rendono espressamente derivativo l'incedere di tali tracce, caratterizzate dalla composizione fluida che Freddy ha donato loro.
"Djupet" si fa notare per la ritmica cadenzata imponente, l'inserimento del flauto, il delicato passaggio tastieristico e il ciclico ripetersi del riffing la rendono la traccia più malinconicamente greve del disco, il punto di connessione adatto a dare il via alla successiva "En Hymne Til Våre Udødelige Forfedre". Anch'essa dal tratto decisamente scuro in cui è ancora l'orpello flautistico a colpire coadiuvato dalla vocalità da incantatrice di Hildr Valkyrie ricamata sulle note che scorrono.
Tale suggestivo fascino impregnerà anche "Ei Folkevise", la canzone nei suoi sei minuti è una delle più evocative dell'album, il violino intarsierà l'aria, il canto ammaliante sarà preparatorio per lo sfogo rabbioso che di lì a poco prenderà piede brevemente ma con importanza, prima che il clean di Freddy s'imponga nuovamente.
Un lavoro vario e ben orchestrato, la presenza delle due donne a dar manforte, Hildr Valkyrie (voce) e Sareeta (Ram-Zet, Ásmegin, In Lingua Mortua), non fa che rafforzare e aumentare il valore di "Åsa".
Dal canto suo Freddy Skogstad ha messo in piedi undici episodi privi di tempi morti, la noia non riesce a far breccia nel corso dei cinquanta e passa minuti di musica da lui offerti, il minimalismo acustico e l'espressività trasmessa fanno del platter una prestazione di spicco e mostrante una veste propria.
Se amate questo stile e act quali Enslaved, Vintersorg, Galar e Myrkgrav rientrano nei vostri ascolti, non posso far altro che consigliare l'acquisto diretto di "Åsa" che tiene degnamente testa alle grandi realtà citate e fa venire l'acquolina in bocca nell'attesa di un proprio (speriamo di livello medesimo o superiore) successore.

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