lunedì 22 novembre 2010

ARSON ANTHEM - Insecurity Notoriety


Informazioni
Gruppo: Arson Anthem
Anno: 2010
Etichetta: Housecore Records
Contatti: www.myspace.com/arsonanthem
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Naught
2. Foul Pride
3. Isolation Militia
4. More Than One War
5. Insecurity Notoriety
6. Pretty Like That
7. Initial Prick
8. Crippled Life
9. Polite Society Blacklist
10. If You Heard This You Would Hit Me
11. Hands Off Approach
12. Has Been/Has Been
13. Primate Envy
14. Death Of An Idiot
15. Codependent And Busted
16. Kleptomania
17. Teach The Gun To Love The Bullet

DURATA: 31:04

Date una chitarra in mano a Phil Anselmo (che non ha certo bisogno di presentazioni), un microfono a Mike Williams che ha già dimostrato le sue qualità in gruppi del calibro di EyeHateGod e Outlaw Order e mettete dietro le pelli Hank Williams III, figlio (e nipote) d'arte già conosciuto per la sua militanza, tra gli altri, nei Superjoint Ritual e negli Assjack. Con l'ausilio di Collin Edgar Yeo al basso, questa sorta di super-gruppo è più che mai impegnato in un revival che a molti nostalgici degli anni Ottanta farà sicuramente tornare in mente bei momenti.
Giunti, dopo un un Ep omonimo del 2008, al loro primo full questi ragazzi mettono in mostra un Hardcore Punk che affonda le sue radici nella frangia più "old school" e oltranzista di tale genere. Brani come "Isolation Militia", "More Than One War" e la title-track presentano più che evidenti richiami alle band che hanno in qualche modo costruito un pezzo di storia di questo movimento, Discharge e primi Agnostic Front i nomi che potrebbero risuonare immediati nella mente dell'ascoltatore. Non può certamente mancare qualche accenno al sound di bands quali Aus-Rotten e Amebix, tra le prime a mostrare quei segni di estremizzazione, musicale e testuale, che poi condussero alla nascita di ciò che oggi è conosciuto come Crust Punk. Questo tipo di influenze sono riscontrabili senza troppi problemi in brani come "Teach The Gun To Love The Bullet" e "Primate Envy", mentre sono assai frequenti le incursioni in territori di chiara appartenenza Thrash Metal ("Foul Pride", "Pretty Like That", "Crippled Life"), cosa che potrebbe spingere alcuni ad affibbiare alla proposta in questione l'etichetta Crossover Thrash, anche se onestamente queste definizioni mi lasciano spesso e volentieri piuttosto perplesso.
In linea generale direi però che in questo caso ancora una volta le compartimentazioni precostruite sono da accantonare in modo da potersi godere a mente libera questo album violento e sporco, questo sfogo e questa infinita voglia della band di fare casino.
Di certo la tecnica strumentale non manca a gente di tale calibro, in grado quindi di imbastire durante l'intera durata del disco ritmiche serrate e dirette su cui si appoggia un riffing scalmanato e sempre aggressivo con Mike che ci sbraita nelle orecchie tutta la sua rabbia e la sua insofferenza.
Ma basta parole, se vi piace l'Hardcore incazzato e grezzo questo disco sarà pane per i vostri denti e non potrete fare a meno di scuotere il capoccione, lasciandovi andare a una mezz'ora di bombardamento musicale che non vi fara rimanere di certo indifferenti!!

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