Informazioni
Gruppo: Heroik
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/heroikmetal
Autore: Mourning
Tracklist
1. Heroism
2. From My Lastest Fall
3. Stormseeker
4. Goodbye My Friend
5. Heart Of Battle
6. Chapter 1: Grief
7. We Will Fight
8. Lost World
9. Wings Of Time
10.Until The End
DURATA: 46:36
Non sono un amante del fantasy, nè tanto meno supporto o sopporto band come i Rhapsody che dopo un primo disco di livello sono diventati uno dei fenomeni circensi metal insieme ai Dragonforce che eliminerei senza mezzi termini dal mondo metal.La premessa è dovuta perché in qualche circostanza il primo impatto trae in inganno, mi accadde con i Fantasy Opus che alla fine mi risultarono alquanto piacevoli e mi è riaccaduto con i giovani canadesi Heroik.
Iniziando già dal nome e dalle immagini che troverete sullo space di questi ragazzi mi ero fatto un'idea completamente errata di quale fosse il loro sound, mi aspettavo un continuo sciorinarsi di chitarre neo-classiche che ripetono solistiche strasentite all'infinito e la solita voce operistica da gallinaccio che vuole mostrare quanto sia figo ma che dopo due minuti, e in certi casi anche meno, m'invita gentilmente a far volare il disco dalla finestra.
Non mi è bastato il player di myspace per averne conferma, la correzione del mio pensiero originale è avvenuta quando ho ricevuto fra le mani il debutto autoprodotto "Heart Of Battle".
La formazione di strada ne deve fare, ha però un approccio sostanzialmente alleggerito dalle proverbiali e pacchiane rappresentazioni di battaglia d'altro tempo che la maggior parte dei grandi act ricostruisce, spesso forte di una produzione stellare ma che poi non è altro che la solita minestra riscaldata.
Le composizioni sono scarne e dirette, l'orpello sinfonico legato all'uso delle tastiere incide notevolmente dando profondità a un sound genuino e che si rafforza nei momenti corali.
Gli aspetti che mi hanno colpito e che per alcuni potranno essere punti a sfavore, mentre al sottoscritto hanno reso particolarmente semplice affrontarne l'ascolto, sono: la voce di Jordan, il cantante sfrutta per lo più tonalità mid-range evitando tutte quelle urla inutili e spesso pretestuose al fine delle canzoni, non avrà magari qualità eccelse ma sul pezzo c'è sempre e dimostra di parteciparvi anche emotivamente, altra cosa è la decisa impronta progressiva che da una connotazione che vira sul power-prog in più di un'occasione trova riferimento in act come Symphony X e gli Elegy, si riscontrano fraseggi di tastiera Dream Theater e Nightwish e basterebbe ascoltare le prime tre canzoni del disco per avere una visione completa di quello che gli Heroik siano capaci di dare ma anche quanti siano i nomi che vi verranno in mente.
In "Goodbye My Friend" dopo vari e vari on air per piccole minuzie e assonanze punti in comune si trovano addirittura con la creatura NWOBHM dei Blitzkrieg, chi avesse avuto il piacere di far girare nel proprio stereo "Theater Of The Damned", platter del 2007 della formazione di Brian Ross & co, potrà magari constatarlo di persona, come si fa poi a non notare che l'intro di "Heart Of Battle" ricorda non poco quello di "Masquerade", brano storico della band di Michael Romeo? Sono sottigliezze che non fanno male, in tutti i generi la derivazione è pur sempre una nota che fa la sua regolare comparsa.
Non ci sono folli corse di doppia cassa ultrasparata o esagitate e scatenate gare a chi deve impressionare di più il poveretto che si gode i pezzi, è metal suonato bene, cosciente sia delle proprie potenzialità, sia dei limiti che ancora vi sono.
Quando calcano la mano soprattutto in "We Will Fight" che sembra uscita dalla mente dei Children Of Bodom non è che sia proprio il massimo, se poi inserisci quella traccia dopo aver incrociato una intima e molto più classic "Chapter 1: Grief" allora spezza di sicuro ma fa anche male.
Discreta la partecipazione della voce femminile di Vanessa Lavallee che ogni tanto mette il proprio zampino all'interno delle canzoni come avviene in "Wings Of Time", non invade il territorio e le incursioni sono un elementare abbellimento che non stravolge la situazione.
Discreta è anche la prova complessiva di un combo che senza troppe sbavature offre un onesto lavoro power, quindi se il genere vi aggrada una chance agli Heroik non negatela, devono crescere e per farlo hanno bisogno come qualunque artista d'avere riscontri, l'approvazione e la critica se mosse per ragione sensata non possono che dar loro una motivazione in più per maturare e guardare avanti.
