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lunedì 29 novembre 2010DEAFEST - Earth Turned SkywardInformazioni Gruppo: Deafest Anno: 2010 Etichetta: 9th Meridian Records Contatti: www.myspace.com/deafest Autore: Mourning Tracklist 1. Aspen Against Pines 2. Bighorn Slopes 3. Alpine Tundra 4. Light Rain 5. Willows Engulf The Stream 6. Red Sandstone Cliffs DURATA: 37:43 Il duo americano dei Deafest è attivo dal 2006 con un bagaglio di un paio d'album già incisi e vari split con realtà quali i connazionali Dunkelheit e gli inglesi Livimørket. Chase (chitarra e basso) e Brett (batteria) sono le menti che stanno dietro il monicker e che hanno da poco rilasciato il terzo disco intitolato "Earth Turned Skyward". Il black metal a cui si appigliano e s'ispirano compositivamente è di stampo naturalistico, fortemente influenzato da una visione miscelante partiture rudimentali ed elementari ad atmosfere dilatate che per arrivare all'apice della propria intensità rifiutano il supporto ritmico tendendo all'ambient. Una carta importante giocata dai musicisti sono le melodie spesso taglienti e gl'inserti strumentali improvvisi che acuiscono un senso di malinconia andante come avviene in "Bighorn Slopes" con le poche ma significative note di pianoforte. La vena post - rock oriented di formazioni quali Lantlôs e Svarti Loghin attraversa le tracce, non ha la stessa intensità o fervore compositivo di quei nomi ma inserita in un contesto che offre anche momenti spigolosi fa sì che diventi fruibile e in certi attimi ne particolareggia il vivere, l'inizio lievemente acustico di "Alpine Tundra" sommerso da una disturbata e ossessiva chitarra distorta e che verrà messo totalmente di lato per far spazio a una furia battente a più riprese n'è un esempio. Le pause ridondanti e pulite servono solo da momentanea e illusoria quiete interrotta da un drumming martellatamente ritualistico in certe occasioni. Ogni canzone è un grosso, pesante e rotolante macigno, le dinamiche di batteria spesso non troppo varie e una scelta di sound che "pare esser privo" di voce inghiottita completamente, cosa che in più di una circostanza non permette un pieno sfogo alle sferragliate più concitate, penalizzano i brani, penso a "Willow Engulf The Stream" che con la sua imponente mole avrebbe trovato in una voce classicamente black accoppiata con una di stile Ved Buens Ende recitativa/delirante un'arma non dico perfetta (magari ad altri verrà in mente una proposta più centrata della mia) ma affascinante da porre su questo tipo di basi che fanno del primordiale quanto del sensoriale due aspetti fondamentali su cui poggiare il resto. I suoni naturali della strumentazione sembrano in certi casi registrati in presa diretta, riferimento soprattutto a una batteria bella da sentire ma che alle volte risulta ingombrante, l'uso dei cimbali, anche quando continuato, è ben fatto ma il volume è sin troppo alto. "Earth Turned Skyward" è un disco dai buoni risvolti ma che a tratti sembra perda contatto con ciò che vuole esprimere, fosse stato maggiormente affinato e inquadrato nel presentare il mood cangiante di cui è in possesso avrebbe avuto vita più semplice e resa più elevata, ciò non toglie che un ascolto a un esemplare di questo stile lo si debba concedere, provare in fin dei conti non costa davvero nulla. |
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