Informazioni
Gruppo: Saffronkeira
Titolo: Tourette
Anno: 2013
Provenienza: Italia
Etichetta: Denovali Records
Contatti: facebook.com/saffronkeira
Autore: Mourning
Tracklist
1. First Steps
2. 1859 - 1904
3. Motion
4. Fragile
5. Obsessive Compulsive
6. Insensible Crash
7. The Disease
8. The Hope
DURATA: 1:13:41
L'artista sardo Eugenio Caria non si è preso pause e, dopo avere sfornato nel 2012 il doppio debutto "New Life" del quale si è occupato il sottoscritto, nel 2013 ci propone il suo secondo lavoro "Tourette". Non è per nulla facile ascoltare le produzioni di questo compositore, che vuole esplorare la mente affrontando i vari aspetti legati alle devianze di cui potrebbe essere vittima, un fattore che a sua volta costringe il nostro corpo a esprimersi tramite comportamenti dis-ordinari.
Non è un caso che il titolo dell'opera abbia preso in considerazione una delle sindromi più note e che se mal trattata può limitare e invalidare, creando una serie di situazioni in cui l'ossessività, la collera, una istintività fuori dalla norma o una totale assenza d'attenzione possono rendere il soggetto letteralmente estraneo al mondo che gli ruota intorno. Lo scenario sonoro volutamente vario e cupo, elementare e sofisticato allo stesso tempo, non farà altro che trasportare il vostro io in questa dimensione alienante. In alcuni momenti sembra proprio di ritrovarsi incastrati all'interno della propria scatola cranica, immersi in un silenzio interrotto soltanto dagli impulsi neuronali e, nel momento in cui questo schema diviene musica appena accennata, l'astrattismo della prova non scompare, viene solamente ridimensionato e in parte mutato in un segnale che acquisisce intensità.
"Tourette" può essere paragonato a un cielo in cui le nuvole si addensano e si aprono in maniera inattesa, una sorta di interruttore on/off con il quale animare o spegnere del tutto la propria volontà, o se preferite una rappresentazione ideale di come la fragilità sia una caratteristica presente nella vita umana. Vi ritroverete a proiettare in maniera subconscia immagini che daranno una forma alla delicatezza disegnata dalle note scandite dagli archi e dal pianoforte (stupendi i tratti orientali insiti in "1859 – 1904") e allo stesso modo vi comporterete nei confronti della tensione accumulata nelle atmosfere più minacciose e rumoristiche che ne dissestano l'esistenza. Sarete vittime consapevoli di circostanze nelle quali in nessun caso una componente potrà fare a meno dell'altra.
Come avvenuto nel caso di "New Life", il disco vive di variazioni percettibili e impercettibili, è volutamente incentrato sul tentativo di alienare l'ascoltatore, allontanandolo dalla realtà tangibile. L'importante non è quindi quanto amiate l'avanguardismo musicale o se vi piacciano o meno l'elettronica e il sound minimale, bensì quanto ancora una volta sarete disposti a farvi condurre per mano, per cui non tentate di dominarlo, bensì fatevi assorbire dai brani sino a scomparire con essi e in essi. La forza di "Tourette" è racchiusa nel fascino disturbato che lo percorre, entrate a farne parte e non lo toglierete dal lettore per molto, molto tempo.
Gruppo: Saffronkeira
Titolo: Tourette
Anno: 2013
Provenienza: Italia
Etichetta: Denovali Records
Contatti: facebook.com/saffronkeira
Autore: Mourning
Tracklist
1. First Steps
2. 1859 - 1904
3. Motion
4. Fragile
5. Obsessive Compulsive
6. Insensible Crash
7. The Disease
8. The Hope
DURATA: 1:13:41
L'artista sardo Eugenio Caria non si è preso pause e, dopo avere sfornato nel 2012 il doppio debutto "New Life" del quale si è occupato il sottoscritto, nel 2013 ci propone il suo secondo lavoro "Tourette". Non è per nulla facile ascoltare le produzioni di questo compositore, che vuole esplorare la mente affrontando i vari aspetti legati alle devianze di cui potrebbe essere vittima, un fattore che a sua volta costringe il nostro corpo a esprimersi tramite comportamenti dis-ordinari.
Non è un caso che il titolo dell'opera abbia preso in considerazione una delle sindromi più note e che se mal trattata può limitare e invalidare, creando una serie di situazioni in cui l'ossessività, la collera, una istintività fuori dalla norma o una totale assenza d'attenzione possono rendere il soggetto letteralmente estraneo al mondo che gli ruota intorno. Lo scenario sonoro volutamente vario e cupo, elementare e sofisticato allo stesso tempo, non farà altro che trasportare il vostro io in questa dimensione alienante. In alcuni momenti sembra proprio di ritrovarsi incastrati all'interno della propria scatola cranica, immersi in un silenzio interrotto soltanto dagli impulsi neuronali e, nel momento in cui questo schema diviene musica appena accennata, l'astrattismo della prova non scompare, viene solamente ridimensionato e in parte mutato in un segnale che acquisisce intensità.
"Tourette" può essere paragonato a un cielo in cui le nuvole si addensano e si aprono in maniera inattesa, una sorta di interruttore on/off con il quale animare o spegnere del tutto la propria volontà, o se preferite una rappresentazione ideale di come la fragilità sia una caratteristica presente nella vita umana. Vi ritroverete a proiettare in maniera subconscia immagini che daranno una forma alla delicatezza disegnata dalle note scandite dagli archi e dal pianoforte (stupendi i tratti orientali insiti in "1859 – 1904") e allo stesso modo vi comporterete nei confronti della tensione accumulata nelle atmosfere più minacciose e rumoristiche che ne dissestano l'esistenza. Sarete vittime consapevoli di circostanze nelle quali in nessun caso una componente potrà fare a meno dell'altra.
Come avvenuto nel caso di "New Life", il disco vive di variazioni percettibili e impercettibili, è volutamente incentrato sul tentativo di alienare l'ascoltatore, allontanandolo dalla realtà tangibile. L'importante non è quindi quanto amiate l'avanguardismo musicale o se vi piacciano o meno l'elettronica e il sound minimale, bensì quanto ancora una volta sarete disposti a farvi condurre per mano, per cui non tentate di dominarlo, bensì fatevi assorbire dai brani sino a scomparire con essi e in essi. La forza di "Tourette" è racchiusa nel fascino disturbato che lo percorre, entrate a farne parte e non lo toglierete dal lettore per molto, molto tempo.