lunedì 1 aprile 2013

BRUTAL UNREST - Nemesis


Informazioni
Gruppo: Brutal Unrest
Titolo: Nemesis
Anno: 2012
Provenienza: Germania
Etichetta: Aural Attack
Contatti: facebook.com/brutalunrest
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro
2. Heretic Revenge
3. Death To All
4. Eden's Desecration
5. Desiderium Mortis
6. Existence In Obscurity
7. Nemesis
8. Priest Of Profanation
9. Lunatic Hate
10. Outro
11. World Eater [cover Bolt Thrower]

DURATA: 42:12

La Germania è da tempo diventata una delle nazioni più attive, prolifiche e qualitativamente valide in ambito death metal: in tanti attendono l'ennesimo disco dei Defeated Sanity, mentre le pubblicazioni di artisti quali Venenum, Obscure Infinity, Sulphur Aeon ed Eroded sono state delle belle botte ricevute. Ad esse andrebbe sommata anche quella prodotta dai Brutal Unrest con il loro "Nemesis".
La formazione — nella quale ritroviamo due personaggi attivi da tempo nella scena metal, il bassista Christoph "Zachi" Zacharowski (presente nel demo e nei primi due capitoli dei Suidakra) e il batterista Dennis Thiele (già nei Resurrected ed ex dei defunti Vermis e Ravage) — vanta una decade d'attività e una preparazione che, se da un lato l'hanno lentamente condotta al secondo album, dall'altro le hanno permesso di maturare di passo in passo. Dopo il demo "No Light No Hope Eternal" (2006), i due musicisti si sono presi un triennio, probabilmente non programmato, che ha però giovato per dar vita agli album: il debutto "Hellcatraz" è del 2009 e il già citato "Nemesis" è uscito sul finire del 2012.
Come preventivabile dal fatto che la coppia poggia le proprie basi su fondamenta notoriamente solide, l'ascolto del disco è alquanto piacevole, e se l'iconografia e il nome dovessero farvi pensare a una creatura "slam" dell'ultim'ora, vi dico subito che siete fuori strada: è death metal prodotto con cognizione di causa moderna, ma caratterialmente orientato ai tempi che furono sia nel riffing che nel cantato, alimentando la propria rabbia con influenze che giungono dal campo stilistico europeo e da quello americano. I nomi non ve li segnalo, perché perlopiù sono alquanto riconoscibili.
Gli oltre quaranta minuti della tracklist — considerando anche la cover dei Bolt Thrower di "World Eater", che pur non eguagliando l'originale è comunque apprezzabilissima — possiedono quell'incedere "malvagio" e carico di collera che ci piace. Brani come "Heretic Revenge", "Existence In Obscurity", la titletrack e "Lunatic Hate" garantiscono la dovuta dose di assalti a spron battuto e frangenti da headbanging sfrenato, mentre la scelta di utilizzare gli strumentali "Intro", "Outro" e "Desiderium Mortis" per dare respiro alla prova è indovinata. Del resto la durata di un album del genere non dovrebbe mai essere troppo estesa, invece sta un po' diventando una moda quella di allungare i pezzi riempiendoli di "brodaglia" il più delle volte inutile, quando andare dritti al sodo solitamente non guasterebbe.
I Brutal Unrest si muovono tra groove e velocità, mostrando un atteggiamento spigoloso quanto basta per mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore e far sì che il death metal composto sia libero di agire, la loro è quindi una proposta "semplice" e sulla quale non c'è molto da riflettere.
Se amate la brutalità e non riuscite a trascorrere una giornata lontani da questa musica, non potete e non dovete evitare "Nemesis": preparate il collo a roteare e godetevelo!

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