Informazioni
Gruppo: Salviction
Titolo: Salviction
Anno: 2012
Provenienza: Polonia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/Salviction
Autore: Mourning
Tracklist
1. Say Hello To A Dying World
2. The Sun No Longer Rises
3. The End Is Near
4. Killing Yourself To Live
5. Sign Of Our Times
6. Black Sunday
DURATA: 42:17
I Salviction sono una delle tante sorprese che la Polonia ci ha regalato nel 2012. La formazione, come sempre più di frequente avviene, si cimenta in un metal dalla forma estrema, ma che fuoriesce dalle solite coordinate alle quali la cattiveria mitteleuropea ci ha abituati, è infatti l'ambito Post Metal / Sludge quello più adatto per identificarne l'evoluzione progressiva. Si possono riconoscere all'interno caratteristiche note sia di numi tutelari provenienti dal terreno statunitense che da quello europeo/scandinavo e non credo vi sia più necessità di citare quali siano, poiché li conosciamo un po' tutti.
Che l'anno passato fosse pervaso quasi in maniera insana da una improbabile voglia di Apocalisse ci è noto, e i Salviction stessi sembra abbiano preso ispirazione da tale tema, rendendolo dominante nello svolgimento sia musicale che tematico. I titoli dei primi quattro pezzi difatti sono un segnale a dir poco cristallino che si riflette nelle sfuriate indomite, frenetiche e burrascose alle quali corrispondono altrettanti momenti di desolante e melancolica quiete, generando così nei pezzi uno strappo emotivo, in alcuni tratti particolarmente evidente, teso ad ammassare l'atmosfera sino a farla deflagrare in una sorta di tranquillità apparente. L'accoppiata posta all'inizio della tracklist formata da "Say Hello To A Dying World" e "The Sun No Longer Rises" è l'espressione prima della drammaticità insita nella proposta.
Il grigiore è perenne, le ceneri e il decadimento ammorbano l'aria, "Killing Yourself To Live" potrebbe essere un monito meno crudo di ciò che si pensi, d'altronde per una rinascita si deve pur sempre passare dallo stadio di morte e il nostro pianeta ne avrebbe bisogno per come è messo odiernamente. L'uomo del resto continua a macchiarsi di colpe nei suoi confronti che non intende espiare e i Salviction di nota in nota, pur utilizzando una gamma di scelte e varianti che sicuramente possiedono un fardello di già sentito in alcune circostanze notevole, sono stati bravi nell'immagazzinare nell'album quelle sensazioni in bilico fra sconforto e liberazione, che emergono incontenibilmente negli istanti precedenti alla definitiva chiusura dei giochi.
Per essere solo allo stato embrionale dei lavori questo "Salviction" ci consegna una formazione con le idee abbastanza chiare, dotata di una capacità e una conoscenza strumentale di buon livello, e che pecca quasi esclusivamente nella proposizione di una forma canzone un po' derivativa. Tenendo conto però che è impossibile al giorno d'oggi non cadere in questa trappola, e che la qualità dei brani è superiore alla media, questi polacchi convincono e si guadagnano l'ascolto sul campo.
Gli appassionati della scena Post Metal / Sludge prendano quindi in considerazione di offrire una possibilità ai Salviction, potrebbero passare sulla pagina Bandcamp, sono un gruppo che proseguendo in questa giusta direzione potrebbe presto far parlare di sé e bene.