Informazioni
Gruppo: Barbarian Pipe Band
Titolo: Defecatio Imperatrix Mundi
Anno: 2013
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/BarbarianPipeBand
Autore: Mourning
Tracklist
1. Brigante
2. Ruvida
3. Nutri-Ego
4. SinPhon(i)e
5. Spaccastinki
6. Nakisou
7. La Trina
8. Ruota Meccanica
9. Defecatio Imperatrix Mundi
DURATA: 46:14
Nel 2011 avevo avuto modo di conoscere la realtà folk dei Barbarian Pipe Band, formazione composta da Devsko, Diabolus, Tuac, Clarinxia e Madrasko (quest'ultimo a noi noto anche per il suo progetto solista Ass-Olo), che mi aveva piacevolmente guidato in un viaggio che mentalmente allontanava tutto ciò che è odierno, facendo risorgere gli aspetti rurali e ancestrali legati a un certo modo di suonare. La loro prestazione conteneva infatti quel pizzico di magia che ti permette di sognare e vivere sensazioni persesi nel tempo come fossero vivide e pronte a essere colte al volo.
Il rilascio di "Defecatio Imperatrix Mundi" è una nuova occasione per incrociarli e approfittare della bravura di cui sono dotati per immergersi in uno scenario distante dal traumatico caos odierno e affascinante per le sfumature con le quali viene raffinatamente dipinto di traccia in traccia. La musica presentata unicamente in forma strumentale è multisfaccettata e probabilmente si adatta all'umore nazionale instauratosi con l'avvento della cosiddetta crisi, è divenuta difatti più severa e grigia, a tratti ribelle, come se volesse affermare che si necessita di un cambio di passo e in tal senso è ottimo l'apporto vario e dinamico fornito dalla batteria. L'operato di Madrasko fortifica e impone fierezza alle canzoni, alimentandone la primordiale e verace sostanza creata dalle cornamuse, alle quali si aggiungono a seconda dell'escursione sonora in corso strumenti quali il flauto, il gong e altri ancora, che dominano la scena.
Nella stessa maniera in cui "RotA" è andato in crescendo di ascolto in ascolto, portando con sé la voglia di non soffermarsi sul singolo episodio, bensì di chiudere gli occhi e lasciare che la mente immaginasse un luogo nel quale questi artisti potessero esibirsi liberamente senza interruzioni, "Defecatio Imperatrix Mundi" si è fatto largo all'interno delle mie giornate, conquistando con frequenza un posto nello stereo. Ai tempi del primo lavoro scrivevo:
Un mondo particolare e per fortuna non andato del tutto dimenticato quello riguardante la cura delle tradizioni, consiglio vivamente di affondare in un album come "RotA" senza porsi troppe domande, se vi capitasse l'occasione di poter vedere un'esibizione live della formazione, sfruttatela, reputo che l'esperienza dato anche l'uso di costumi a tono renderebbe ancor più vivide e realistiche le qualità sonore, sono veramente bravi.
Per questo album valgono le stesse considerazioni, approfonditelo e non perdete il gruppo dal vivo, poiché con questo materiale da esibire nei loro show non mancherà di certo il coinvolgimento. Suggerisco pertanto agli appassionati del mondo folk che ancora non fossero venuti in contatto con questi musicisti piemontesi di iniziare ad approfondire il discorso visitandone il sito ufficiale e la pagina Bandcamp, mentre ai restanti, il cui nome è già rimbalzato all'orecchio, segnalo "Defecatio Imperatrix Mundi" in qualità di papabile acquisto.