lunedì 10 giugno 2013

ARS GOETIA - Servants Of Void


Informazioni
Gruppo: Ars Goetia
Titolo: Servants Of Void
Anno: 2013
Provenienza: Italia
Etichetta: Baphomet In Steel
Contatti: arsgoetia.it - myspace.com/goetia
Autore: Akh.

Tracklist
1. Servants Of Void
2. The Witch Of Endor
3. On The Throne Of Sulphur
4. Diadems Of Blasphemies
5. Unending Dance
6 Virgin Prostitute
7. Crusted Blood
8. Blind With Thousand Eyes
9 Absinthius
10 The Key Of Joy

DURATA: 48:09

Riecco con questo "Servant Of Void" i padovani Ars Goetia, che i più attenti avranno già incontrato sulle nostre pagine con "The Witch Of Endor", accasati presso i foschi lidi della Baphomet In Steel, magione che da quanto percepiamo rifugge modernismi o "carinerie" fra le proprie fila.

Avevamo lasciato i padovani alle prese con una produzione grezza e prettamente underground che già ci preannunciava la bontà dei brani. In questo senso vorrei dire che la proposta odierna — pur mantenendo le caratteristiche permanenti del genere — acquista in pulizia e oscurità (grazie anche a una maggiore presenza del basso nel missaggio finale), doti che a mio avviso possono far guadagnare punti alla proposta, che ora risplende di luce nera nelle varie composizioni, ricche di riff malevoli e giri scarni al vetriolo. Il piglio esoterico e misterioso viene ulteriormente sottolineato dai nuovi brani non presenti nel precedente promo.

Chiunque abbia assistito a uno spettacolo degli Ars Goetia può certificare il grande impatto e la forte suggestione che sanno riproporre in sede live. A mio avviso tutto ciò è stato ricreato anche fra le righe di questo secondo capitolo, scrivendo pagine di ritmi vari con una sagacia compositiva che ben bilancia le varie influenze del gruppo. I brani si avvalgono di un'aura funebre e sacrale che a volte rimanda a certe legioni tipicamente finlandesi (i Behexen o gli Horna più scuri) per la forza profusa e per l'inclinazione ortodossa che vi viene immessa e "On The Throne Of Sulphur" potrebbe benissimo essere un inno da invocare a gran voce. Assolutamente da incorniciare rimane "Diadems Of Blasphemies", tributo totale al vessillo della Fiamma Nera, che mantiene assolutamente pulsante tutto il precedente fascino e trasuda morte e pestilenza come un cadavere putrescente emana lezzo e malattia. Tornano ancora alla mente i vecchi Mayhem e certi echi norvegesi, così come gli Hellhammer, andando a coronare un universo maledetto e malignamente buio di cui Vindvalr e soci sono arrembanti servi. Spesso ascoltando le note di "Virgin Prostitute" la visione di tonache e candelabri torna a ripresentarsi nella mente con intensità e insistenza, con un piglio furibondo incontrollato e marcescente il quale non potrà che affiorare nella seguente e sparata "Crusted Blood", il cui incipit creerà scompiglio nelle fila dei sostenitori e non del gruppo.

La devozione è un termine assoluto e ogni brano presente ne è una ennesima riprova, qua non vi è spazio per sperimentazioni o ammorbidimenti, ma solamente per musica crudele e blasfema, con tassi di morbosità e opacità rimarchevoli, come viene ricordato dai riflessi mortiferi di "Blind With Thousand Eyes" e dai suoi arrangiamenti taglienti e incisivi, o nella ossianica "The Key Of Joy" in cui le influenze sabbatthiane si miscelano alla perfezione allo spirito occulto di questa uscita.

Qui sapete benissimo a cosa andrete incontro, non vi saranno sorprese, soltanto una coltre notturna infestata da belati lontani, litanie adoranti e sacrifici votivi resi in omaggio alla "Voce", in questo senso però devo ammettere che i Nostri hanno saputo mantenere pulsante e vivido un odio e un rispetto del credo che in certe zone del Nord Europa oramai sono rari. Riconosciamo quindi tutto ciò e leviamo un coro di assenso verso "Servants Of Void", che pur non inventando assolutamente niente riesce abilmente a ricreare aloni di catacombe e liturgie spietate, oltre a risultare credibile e veritiero.

Gli Ars Goetia hanno aperto le cerimonie e vi attendono ai piedi dello scranno, presenziate e non cedete il passo; gli echi del "Suo" richiamo giungono a voi, non abbiate timore.

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