lunedì 17 giugno 2013

DETHRONE - Humanity


Informazioni
Gruppo: Dethrone
Titolo: Humanity
Anno: 2013
Provenienza: Svezia
Etichetta: HoboRec
Contatti: Facebook - Myspace - Reverbnation
Autore: Akh.

Tracklist
1. Dead Eyes Open
2. Blood Red Dawn
3. Deathwish
4. Greed
5. Forced Paranoia
6. Towards The Abyss
7. Blessed By The Light Of Dying
8. Hell Before Hell
9. When I Decide

DURATA: 38:04

Formatisi nel 2011 e.v. in quel di Värnamo (Svezia), giungono all'esordio i Dethrone grazie alla HoboRec e a questo "Humanity" che rende bene l'idea di che tipo di suoni provengano dalle loro parti.

I ragazzi partono immediatamente con il piede pigiato sul acceleratore con il pezzo più veloce del disco, un incrocio fra suono svedese e pennate Thrash / Death dinamitarde e violentissime in cui si esaltano le caratteristiche vocali di un ottimo Mattias Vestlund e del batterista Simon Lundh che sostiene i ritmi egregiamente. Sia che si trovi di fronte a chitarre melodiose o a riff asciutti, l'apporto della doppia cassa rimane presente e ben godibile, facendo sì che "Dead Eyes Open" convinca e sia una delle mie preferite in assoluto, anche per quel piglio scuro e le accelerazioni ai 200 Km/h. Senza avere nemmeno il tempo di riflettere, ci ritroviamo fra i denti l'altra granata esplosiva dal titolo significativo di "Blood Red Dawn", dove convivono le influenze Slayeriane e le parti "core", mentre le ritmiche sono da tritatutto (soprattutto per la mia povera cervicale): il trio composto da Kenni (basso), Jonas e David (chitarre) non vuole fare prigionieri, esibendo da subito l'artiglieria pesante.

I Dethrone non sembrano per niente incerti, la seguente "Deathwish" è infatti una cavalcata ritmica asciutta ed efficace, con la quale urlare in faccia al primo passante diventa quasi irresistibile. Anche "Greed" con il suo riffing mortifero non aiuta a trattenersi, grazie alle bordate in pieno stile Death Metal scandinavo che vengono piazzate sapientemente. Pure le parti con tempi medi sembrano panzer inarrestabili, in aggiunta sono dotate di quel pizzico di melodia che nel contesto fa la differenza. "Forced Paranoia" dal canto suo torna a pestare di brutto, inserendo anche contaminazioni di matrice maggiormente moderna e accenni dissonanti, pur mantenendo totalmente inalterato lo stato di belligeranza Death Metal; molto affascinante inoltre lo stacco in cui un arpeggio crea la base per un crescendo vocale di spessore ed incisivo, prima che certi momenti convulsi e dissonanti prendano possesso della situazione.

"Towards The Abyss" mi riporta alla mente certi A Canorous Quintet di "...As Tears" (enorme mini che dovreste ascoltare almeno una volta se amate il Death Metal svedese), alle ritmiche tritaossa si miscelano soluzioni tipicamente svedesi e la voce ficcante e aspra di Mattias, per poi aprirsi in una parte centrale di stampo classico, ma che certamente farà godere gli amanti di queste sonorità.

Va rimarcato come la sezione ritmica supporti il riffing delle chitarre, specie quando le parti armoniche dipingono i loro tratti, inspessendo e irrobustendo la struttura stessa del brano e mantenendo al contempo il contesto grintoso e solido, ciò accade in "Hell Before Hell" e nella conclusiva "When I Decide"; qui fa capolino anche un'accelerazione ritmica che a mio avviso è un'arma in più. I Dethrone sanno dosare sapientemente violenza e variazioni ritmiche, inserendo a piccole dosi anche accenni malinconici e riflessivi, come nella canzone di chiusura, dove si ritaglia uno spazio solista pure il basso con una eccellente trama, per poi lasciare strada libera alle sei corde e a un finale agrodolce, che ci fa comprendere quanto potenziale possano avere per il futuro i ragazzi di Värnamo.

A questo punto mi pare oramai certo che qui non si parli di cali o anacronismi in merito al Death Metal scandinavo, gli operatori e le etichette sono avvisate! "Humanity" è un lavoro che vi consiglio espressamente di ascoltare, perché detto fra noi qua di sostanza ce n'è a bizzeffe, così come voglia di sfasciare grugni; in un certo qual senso si nota pure una buona dose di personalità, supportata da un piglio maturo, rimanendo tuttavia nei confini del genere, mentre energia sprigionata, convinzione e freschezza non mancano mai. Se amate lo spirito di gruppi come At The Gates, Slayer o The Haunted, i Dethrone faranno sicuramente per voi.

Devo ammettere che quest'anno ho avuto grandi sorprese da questo genere e i Dethrone sono indubbiamente fra queste. "Humanity" è un disco da cercare e gustare ripetutamente, non vi verrà certamente a noia, anzi credo fermamente che se manterranno queste credenziali presto sentiremo parlare di loro con ottimi responsi.

Ci tengo a presentarvi questa citazione in calce al libretto: "Humanity will collapse under the weight of despair and decadence darkness will not fail"... sicuramente i Dethrone non hanno fallito.

L'oscurità svedese imperversa sopra l'Umanità.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute