lunedì 7 giugno 2010

JANVS - Vega


Informazioni
Gruppo: Janvs
Anno: 2008
Etichetta: ATMF
Autore: Akh.

Tracklist
1.Torri Di Vetro
2.Saphire
3.Tarab
4.Dazed
5.Mediterraneo
6.Vega
7.Vesper II

DURATA: 49:05

Arrivatomi il promo da parte di una carissima amica e dopo il gia' buono "Fvlgvres", attendevo con una certa curiosita' l'uscita di questo "Vega" da parte dei genovesi Janvs.
Gia' certe dichiarazioni da parte del suo leader Vinctor (coadiuvato da Claudio "Malphas" Fogliato al Basso (Tronus Abyss) e Massimo "m:A Fog" Altomare (gia' con Mortuary Drape,Glorior Belli, Slavia) alla batteria) che premetteva cambiamenti e l'inserimento di nuove influenze nel suono della sua creatura mi facevano drizzare le antenne per rimanere sintonizzato sulle loro lunghezze d'onda.
Il fatto che le prime opinioni (senza che avessi ancora ascoltato il cd) fossero alquanto inorridite e si inalberassero tesi sul fatto che "Vega" non fosse piu' da etichettare come BM e che avessero tradito la Nera Fiamma, oppure la sclerotica accusa che gli Janvs siano una mera copia degli Spite Extreme Wings; non mi ha sviato, la curiosita' si faceva sempre piu' intensa e la voglia di ascoltare questo lavoro accresceva, come accresceva la polemica attorno al disco.

L'apripista "Torri di Vetro" si rifa' al riffing del precedente album, ma fin da subito si percepisce alcune novita' sostanziali, l'utilizzo marcato di tastiere cosmiche e intime (assolutamente sorprendenti ed evocative), l'uso fondamentale di parti lead che si fondono alla ritmica creando dei tessuti inaspettati e ariosi, ma il brano in se contiene delle parti BM assolutamente fantastiche in cui le influenze dei primi Rotting Christ emergono imperiose e furoreggiano nelle sequenze piu' tirate.
Ma è con pezzi come "Saphire" e "Vega" che si ode l'evoluzione degli Janvs, brani sognanti, vibranti, colmi di vibrazioni oniriche ed uraniche, proiettate in dimensioni atemporali, dove si formano i pensieri.
Come non riuscire a sentire la vena progressiva tipicamente italiana che viene a ricolmare le parti di voce pulita, lo stesso si puo' evincere da certe armonie e da certi fraseggi, in cui l'intrecciarsi delle chitarre rende palpabile l'Emozione che ci troviamo ad affrontare.

Da pezzi come "Tarab" e "Dazed" fuoriescono le inclinazioni piu' arabeggianti e allora comprendo quanto questo disco sia uno spaccato che visiona musicalmente la cultura di tutto cio che è Mediterraneo, infatti un altro punto a favore di questo gioiellino è il semplice fatto di sapersi orientare su influenze tematiche assolutamente nostre che ancora vivono e pulsano dentro i nostri geni e lo scorrere del nostro sanguee, sia nelle parti piu' agguerrite della prima, sia nella struggente strumentale.
Con "Mediterraneo" si torna sui livello dell'opener, un pezzo dalle inclinazioni piu' marcatamente black metal, che come l'incedere del mare in tempesta scatena in me risacche e furia, ma anche la pace e la distensione di una visione che torna ad agitarsi dirompente dopo i placidi stacchi.
La conclusiva "Vesper II" è il compendio di tutti i precedenti brani in cui l'estasi trova la sua soddisfazione e puo' tornare a rilasciarsi libera.

Ma devo tornare nuovamente su "Vega" in quanto lo trovo il brano in cui i nostri si superano e sul quale credo potranno costruire nuovi telai musicali (veramente intrisa di passione ed affascinate la prestazione vocale che mi ha saputo riportare alla mente i primi Banco del Mutuo Soccorso), in quanto l'intensita' qui raggiunta mi porta ad uno stato di commozione assoluta.
Non c'è piu' nessuna remora, non trovo piu' nessun blocco, non vi è niente che possa fermarmi dall'indicare questo album un vero e proprio capolavoro, mi trovo arreso di fronte alle visioni ed alla forza creativa degli Janvs, la mia Scintilla di Luce si scuote di fronte a queste vibrazioni, assaporando le sue origini e tormentandosi della sua prigione e mi spinge verso questa manifestazione superiore, che ha la forma di questa dimensione musicale.

Un disco che mi ha assolutamente rapito ed estasiato! Voltandomi indietro posso solamente dire che gli Janvs oramai sono oltre le voci, sono oltre i giudizi.
"Vega" fa parte indissolubilmente di un viaggio che è vivo in me.

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