Informazioni
Gruppo: Daemonlord
Anno: 2011
Etichetta: Ketzer Records
Contatti: www.myspace.com/daemonlord1 - www.ketzer-records.de
Autore: M1
Tracklist
1. A Breath From The Chasm Within
2. Playing With Loss
3. Antarctica
4. Void
5. A Godless Prayer (Death Means Nothing To Us)
6. Net Of The Doomweavers
7. Cut The Withered Flower
8. Written From The Trenches
9. Train To Nowhere
10. The Decline
11. Storm
12. Sublime Forces Of Nature
DURATA: 42:34
Piacevole scoperta quella dei Daemonlord, formazione veterana proveniente dai Paesi Baschi nata nel 2000 e prolifica sin dal 2002. "Godless Prayers" si presenta come il loro quarto album in carriera, uscito a distanza di cinque anni dal precedente su Ketzer Records, etichetta della quale avevo già apprezzato Cirith Gorgor e Darkest Hate Warfront.
I poco più di quaranta minuti di questa uscita offrono un black metal di stampo raw arricchito da un saggio uso della melodia, mai sdolcinata o "pop". I nostri elaborano una tracklist saggiamente varia che alterna momenti più tirati e diretti di estrazione svedese a pezzi dall'andamento contenuto. Cambiano così anche le sensazioni percepite, "Net Of The Doomweavers
" ad esempio vive del contrasto fra lo screaming al vetriolo e la melodia delle chitarre, "Written From The Trenches" è battente e battagliera, "Antarctica" invece è intimista, mentre "Train To Nowhere" (impreziosita fra l'altro da una chitarra acustica) diviene quasi epica.
Sono poi da evidenziare alcuni piccoli dettagli quali l'utilizzo di tastiere minimali e "discrete" che arricchiscono alcune tracce o danno il là ad altre, come accade con gli archi drammatici e malinconici nell'incipit di "The Decline". Dal punto di vista del riffing invece al classico gelo nordico e al già menzionato lato melodico si affianca pure un inspessimento di matrice death in taluni episodi. I suoni infine sono discretamente potenti e chiari per apprezzare tutte le sfumature senza però perdere un grammo di "sincerità".
Alla resa dei conti "Godless Prayers" è un disco piacevole, che si ascolta volentieri e ben assemblato da parte di una formazione esperta e conscia dei propri mezzi. Pur rimanendo tradizionali e "true" i Daemonlord sono riusciti ad essere personali quanto basta per farsi apprezzare da una fetta discretamente ampia di blackster.