lunedì 25 marzo 2013

FISHERMAN'S DEATH - Uncharted Waters



Informazioni
Gruppo: Fisherman's Death
Titolo: Uncharted Waters
Anno: 2013
Provenienza: Svezia
Etichetta: Tmina Records / Grom records
Contatti: facebook.com/Fishermansdeathofficial - gromrecords.net
Autore: Akh.

Tracklist
1. Uncharted Waters
2. The Flying Dutchman
3. The Captains Chanson
4. Darkwater Cape

DURATA: 16:45

Provenienti da Umeå (Svezia), giungono a noi i Fisherman's Death; inutile negare che il nome mi riporta in mente le famose caramelle balsamiche. Questo ritorno è dovuto al nuovo ep edito in versione digitale dalla Tmina Records / Grom records. I ragazzi, forti di un look atipico, si approcciano con una eccellente lena alla musica "made in Sweden" per eccellenza: il Melodic Death Metal. Come già preannunciato la settimana scorsa, sono al momento i migliori alfieri di questo importante movimento musicale, senza spostarsi dai binari riescono a imbastire soluzioni interessanti e corpose, pretendendo di fatto il trono del genere.

Il piglio è quello giusto, ricco di potenza, melodia, con un approccio deciso e nervoso, la voce cavernosa, riferimenti chiari a una certa matrice più tipicamente Death e pennate devastanti, come si evince nella seconda parte di "Uncharted Waters". Le ritmiche non sono mai eccessivamente veloci, ma dal buonissimo groove, che potrebbe esaltare gli amanti di certi Amon Amarth, i F.D. a mio avviso posseggono il riffing e alcuni arrangiamenti decisamente più freschi, pur sempre rimanendo dentro ai binari del genere. Se poi diamo una lieve spruzzatina di Slayer — la Svezia è da sempre ammaliata dal suono che Hanneman e King crearono negli anni '80 — alla solidissima base M.D.M. che ci viene offerta, il risultato è la seguente "The Flying Dutchman", dotata di un riffing centrale intrigante, e pregevole sia nella sua esecuzione che nella gestione complessiva della struttura; sicuramente efficace anche la parte solista, che si fa ben valere nei suoi camei.

Altra menzione la merita "The Captains Chanson" che nel suo mid tempo spicca grazie alla sezione ritmica che devasta e viene fatta risaltare ulteriormente dal break centrale più mite e armonico, da cui poi riparte come uno schiacciasassi o forse sarebbe meglio dire come una rompighiaccio atlantica. Qui il duo composto da Thomas Linqvist e Nils Löfgren spadroneggia spavaldamente.

Gli strumenti si fanno ben volere e la produzione ne sottolinea l'impatto, molto valida la prestazione del batterista Filip Krullet Löfgren, nuova entrata in formazione, che gira in maniera dinamica e offre respiro al variegato songwriting, soprattutto quando i Fisherman's Death decidono di ispessire il tono dei brani. Apprezzabilissima anche la prova di Joakim Häggström, il quale oltre a marcare una performance vocale assolutamente energetica e baldanzosa ben si destreggia anche dietro al "quattro" corde, generando una base di fondo valida e trascinante.

L'ultimo pezzo, "Darkwater Cape", è il più pittoresco in quanto fuoriesce in misura maggiore la personalità atipica del gruppo, le sfumature marittime o marinare emergono nitide nei cori e nelle melodie disegnate dai quattro, l'incedere goliardico e ironico pure, ma senza alterare la proposta o scimmiottarla, cosa assolutamente non semplice a mio avviso, anzi confermando un tasso di personalità sempre più difficile da trovare nel Melodic Death.

I Fisherman's Death non sono dei pivellini e lo dimostrano ampiamente in questi sedici minuti, allora perchè continuare ad ascoltare i soliti clichè quando è possibile investire in qualcosa che può dare nuovi stimoli e rinverdire i vecchi fasti della madre patria?

Nuove onde provenienti da Umea. Salite a bordo del peschereccio dei F.D., alzate i boccali e il volume al massimo, andate incontro alla tempesta e alle sue "Acque Inesplorate", sono convinto che ne godrete pienamente, oh grandi amanti del genere.

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