lunedì 11 marzo 2013

SPEKTR - Cypher


Informazioni
Gruppo: Spektr
Titolo: Cypher
Anno: 2013
Provenienza: Francia
Etichetta: Agonia Records
Contatti: agoniarecords.com - myspace.com/spektr
Autore: Akh.

Tracklist
1. Hermetism
2. Teratology
3. The Singularity
4. Solitude
5. Antimatter
6. Solve Et Coagula
7. Cypher
8. Decorporation
9. Le Vitriol Du Philosophe

DURATA: 45:51

Dopo sei lunghi anni tornano alla ribalta i francesi Spektr, grazie all'interesse della attivissima Agonia Records che ce li riconsegna in seguito al più che discreto "Mescaline". "Cypher" è dunque il nuovo parto dei transalpini, ma cosa ha in seno questo album? Sicuramente il termine è accostabile al "ΦΑΕΣΦΟΡΟΣ", qui possiamo comprendere che la materia da "portare" e consegnare è una conoscenza che viene integrata attraverso i suoni e le strutture delle canzoni a noi proposte.

Il termine introduttivo "Hermetism" è la chiave di volta di questo disco, pare infatti di avere a che fare con un "Mutus Liber" strumentato, poiché a eccezione di brevissimi campionamenti vocali il cd è assolutamente strumentale, quindi il concetto di laboratorio ermetico prende immediatamente forma e sta a noi riuscire a coglierne la Sophia che alberga al suo interno alchemico. Non a caso troviamo titoli come "Solve Et Coagula", che mi riporta alla mente il D.A. di Burzum primo periodo, e "Le Vitriol Du Philosophe".

In questo senso mi auguro che l'artwork offra aggiunte e nuovi riferimenti, purtroppo non mi è pervenuto, quindi non posso vagliare tale ipotesi, ma vedendo l'attenzione meticolosa che è stata espressa e la concezione altamente cerebrale di questa costruzione non posso che esser convinto di ciò.

Musicalmente "Cypher" si alterna fra parti nere folli con piccoli accenni jazz, che mi riportano alla mente i nostrani TMK, chitarre schizofreniche e destabilizzanti Post B.M., in cui a tratti rivedo i Blut Aus Nord dell'epoca centrale, e l'allucinazione visionaria degli Axis Of Perdition di "Urfe" per le partiture atmosferiche e Dark Ambient. A mio avviso osservando l'ordine dei titoli potremmo anche affermare di trovarci al cospetto di un concept album, dove l'elemento di malformazione congenito pare indubbiamente metafisico e la volontà finale è riuscirne a estrapolare l'essenza, come si evidenzia in "Teratology" e "The Singularity".

L'album è assolutamente da indicare fra quelli da ascoltare, nonostante i ritmi varino a seconda del progetto e rimanga percepibile la matrice B.M. dei francesi, si ha sempre la sensazione che tutto abbia un proprio significato e che nulla avvenga per intrattenimento o in funzione di una facile fruizione. Non si tratta quindi di un disco da un ascolto e via, poiché sale lentamente e prende più consistenza mano a mano che si riesce a interagire con il messaggio che veicola.

La produzione è efficace, il riffing ispirato, delirante in certi tratti e possiede un taglio freddo, a volte quasi alienato e cinico, molto buona anche la prestazione del basso e della batteria che sanno donare corpo nei loro fraseggi a questa difficile proposta.

Molto affascinante risulta la lunga titletrack, per le sue distorsioni liquide e dilatate e una sede vocale profonda e minacciosa nella sua flemmatica oscurità, dove il gruppo non perde l'occasione per lanciarsi in tempi più serrati da contrastare alla propria decostruzione.

"Cypher" non è un lavoro per tutti, il "blackster da birreria" gli stia lontano dato che il "raw" qui non è di casa, ci sono classe e pensiero, una tera luce nera che prende corpo e viaggia libera. Se i nomi sopra citati vi intrigano però, se la sfida proposta dagli Spektr credete valga la pena di essere affrontata, insieme allo studio meticoloso delle loro pagine musicate, allora non abbiate dubbi e fate vostro questo disco e la sua conoscenza ermetica.

Oculatus Abis.

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