Informazioni
Gruppo: Alerion
Titolo: VIII Sanctvaires
Anno: 2012 (ristampa 2013)
Provenienza: Francia
Etichetta: Autoprodotto / Le Crépuscule Du Soir
Contatti: non disponibili
Autore: Insanity
Tracklist
1. Nocturne Morte
2. 843
3. Le Soupirail De L'Ame
4. Loreina
5. Un Siècle Plus Tard
6. Majestueuse Déchéance
7. Foramen Noctis
8. Les Séquelles De La Nuit
DURATA: 42:18
L'Alerione è un animale mitologico, raffigurato in araldica come un uccello senza becco e zampe; in Francia viene chiamato Alérion ed è visibile addirittura in triplice copia sullo stemma della Lorena, regione di provenienza di una band Black Metal che prende il nome proprio da questo leggendario volatile. "VIII Sanctvaires" rappresenta il debutto sulla lunga distanza, preceduto solo da un demo di due brani, di questo gruppo transalpino ed è suddiviso in otto tracce il cui filo conduttore è la glorificazione del passato attraverso tributi alle proprie origini e non solo, come accade spesso nel genere.
La musica degli Alerion trova nella melodia il proprio punto di forza principale: sono i riff delle asce infatti a dominare la scena, intrecciandosi su più strati e creando momenti ad alto tasso atmosferico che ricordano i canadesi Csejthe ed altre realtà simili ad essi; prendo ad esempio la conclusiva "Les Séquelles De La Nuit", le cui trame ben congegnate difficilmente potrebbero lasciare indifferente l'ascoltatore, anche se è una caratteristica riscontrabile in tutto il lavoro. I brani si mantengono comunque tutti su livelli più che discreti, grazie anche ad una prestazione sufficientemente variegata del batterista, buona sia nelle fasi più spinte (come in "Foramen Noctis" e "Majestueuse Déchéance", oltre a qualche passaggio sparso) che nei mid tempo (sfruttati veramente bene), e del bassista che non solo fa sentire la propria presenza, ma lo fa spesso con parti decisamente gradevoli come nel finale di "843". La voce si mantiene per la maggior parte del tempo su uno scream canonico con qualche incursione in clean teatrale/cerimoniale ad accompagnarlo, il cantante riesce ad integrarsi bene nelle varie tracce, lasciando comunque alle chitarre il ruolo di sporche, dissonanti e indiscusse protagoniste.
Niente di nuovo sotto il sole in sostanza, anche variazioni quali gli arpeggi di "Loreina" (omaggio alla patria dei musicisti) o l'intro dal sapore industriale di "Un Siècle Plus Tard" non sono certo novità nel genere, ma chi apprezza certe sonorità troverà pane per i propri denti: il disco è composto e suonato veramente bene e la produzione è adatta alla proposta della band, ogni strumento è valorizzato come merita senza che ciò renda troppo pulito il risultato finale. Lamentarsi della poca originalità è inutile in casi come questo, gli Alerion hanno debuttato alla grande e non possiamo fare altro che augurare loro di continuare su questa strada e di affinare ancora di più il loro stile.