Informazioni
Gruppo: Constant Vulse
Titolo: Hedonic Sleepwalkers
Anno: 2012
Provenienza: Trier, Germania
Etichetta: WOOAAARGH
Contatti: facebook.com/ConstantVulse
Autore: Bosj
Tracklist
1. Intro: Caught In Crisis
2. Stampede Of Pledges
3. Oversaturated
4. Trepidators
5. Alpha Male Complex
6. Serpents
7. Feeding The Scam
8. Mediocre Escapists
9. Grand Scheme
10. Regressing Mass
11. Instrumentalized Mental Siege
DURATA: 20:48
Eccoci nuovamente alle prese con un esordio: dalla Germania, edito dall'interessante WOOAAARGH, il quartetto death-grind Costant Vulse ci delizia con il suo primo EP, breve, veloce, incazzato e in generale con tutte le carte in regola.
I ragazzi sono giovani, la foto è chiara a riguardo, ma dal suono di "Hedonic Sleepwalkers" non si direbbe: la lezione è ancora e sempre quella dei vari Brutal Truth, Terrorizer e affini, tuttavia "attualizzata" a quelli che sono i canoni correnti, dai Cattle Decapitation ai nostri Cadaveric Crematorium. Sostituite le tematiche animaliste dei primi e il cazzeggio spintissimo dei secondi con l'attenzione per il sociale di scuola Napalm Death e avrete un'idea precisa al millimetro di cosa suonano i ragazzi di Trier.
L'artwork è un collage di ribellione sociale: un bimbo con uno striscione che recita "no future", un uomo bendato che avanza alla cieca la cui benda reca scritto "god", manifestanti che si scontrano con le forze dell'ordine e un'altra manciata di situazioni correlate alla decadenza della nostra società. Il libretto, anziché i testi degli undici brani, riporta frasi sparse che sembrano un manifesto politico socialista: "exploit of the lower class", "staring down the social ladder where the abandoned sit" e tutta un'altra serie di dichiarazioni che farebbero contenti i già citati Embury, Greenway e compagnia.
La musica, dal canto suo, non offre nulla di diverso rispetto a quanto è lecito aspettarsi, ossia un death-grind sparato a mille con alternanza tra growl e voci da maiale scotennato (ottima la versatilità di Daniel Powell dietro al microfono), blast beat pressoché perenne, riffing quadrato e compatto. Qualche mid tempo di quando in quando a spezzare il ritmo, ed ecco serviti i primi venti minuti di registrazione dei Constant Vulse. Certo, c'è da lavorare per poter dire di essere di fronte a una band matura, ma il songwriting è più che convincente e gli strumenti sono suonati con il giusto dosaggio di tecnica e aggressività.
Il vero punto debole del lavoro è rinvenibile in fase di produzione: il tentativo di rendere "Hedonic Sleepwalkers" pulito e moderno è stato eccessivo, e il risultato finale è un po' troppo freddo, oltre ad avere dei suoni e dei volumi di batteria completamente sproporzionati e sovradimensionati rispetto al resto della sezione ritmica, chitarra in primis. Si tende insomma verso il tanto odiato suono "plasticoso".
Un po' più di "calore" nel sound e del tempo per crescere e affinare il proprio stile sarebbero d'uopo, ma la causa per cui i quattro ragazzi si battono è tutt'altro che persa.