Informazioni
Gruppo: Slayer
Titolo: South Of Heaven
Anno: 1988
Provenienza: U.S.A.
Contatti: slayer.net
Autore: Akh.
Tracklist
1. South Of Heaven
2. Silent Scream
3. Live Undead
4. Behind The Crooked Cross
5. Mandatory Suicide
6. Ghosts Of War
7. Read Between The Lies
8. Cleanse The Soul
9. Dissident Aggressor [cover Judas Priest]
10. Spill The Blood
DURATA: 36:54
Inutile girarci attorno, aspetto questo disco degli Slayer in fibrillazione da quando ho letto nelle riviste specializzate che erano pronti a registrare in studio, perché per me gli Slayer sono il Death Metal!
In seguito a quel massacro sonoro che è stato "Reign In Blood", la mia vita non è stata più la stessa e quindi l'attesa per "South Of Heaven" è altissima. Il puzzo di zolfo trasuda immediatamente già dal suggestivo titolo, oltre che dalla azzeccatissima copertina. Infilo il disco sul piatto, calo la puntina... e vengo letteralmente investito da un riff tetrissimo, una scala di note lugubri mi acchiappa immediatamente per scaraventarmi all'Inferno. Il ritmo è un po' sotto misura rispetto a "Reign In Blood", ma la malignità dei californiani si è espansa a dismisura, forse riavvicinandosi maggiormente al death metal di "Hell Awaits"!
Araya è il solito demone che squarcia la sua ugola, mentre le asce di Hanneman e King macinano riff granitici affrescando un inferno sonoro maiuscolo, che Lombardo impreziosisce con partiture di batteria ricche di pathos e inserimenti di doppia cassa fulminanti ad accompagnare le ritmiche schiacciasassi che i quattro alfieri della morte rilasciano per tutta la durata dell'album. Potenza, perizia tecnica, devastazione, insanità e gusto per l'estremo: gli Slayer di "South Of Heaven" continuano a essere questo. Gli assoli sono malati e ricchi di feedback e vibrati, l'elemento della solistica sta facendosi sempre più campo, divenendo una vera scuola per tutti quei demoni voraci di suoni saturi e al limite dell'umano.
Il filotto snocciolato con "Silent Scream", "Live Undead" (titolo già utilizzato per il celeberrimo mini live) e "Behind The Crooked Cross" ci dimostra che lo stato di salute del gruppo è al massimo e anche in questo caso non ha nessuna intenzione di abdicare. Fra urla laceranti e pennate assassine si giunge alla fine del lato con una superba "Mandatory Suicide", dotata di un incedere morboso (il finale è da massacro e delirio) e trita-vertebre, realizzando il non facile compito di fare cinque centri in cinque pezzi. Sono esaltato e credo che girare il piatto non potrà che favorire questo stato di cose.
Si riparte con "Ghosts Of War" che è il perfetto prosieguo della pluri celebrata "Chemical Warfare", in cui si torna a pestare giù di brutto. Le chitarre sono affilate come baionette puntate alla gola, le tetre melodie che ne fuoriescono sovente possiedono l'alone mortifero in cui ci si sente come fantasmi deliranti, come morti in cammino e il riflesso della Falce Scura è pregnante in ogni nota.
L'enfasi con cui attaccano le nostre menti fa impressione, la schizofrenia emanata dalla coppia King-Hanneman non ha eguali al mondo, la classe cristallina di Dave Lombardo non accenna ad affievolirsi. Gli Slayer continuano a essere il polo d'attrazione per tutti i malati della musica più marcia e maligna mai esistita. Non si percepisce il minimo calo, le vibrazioni rilasciate da "Read Between The Lies" e da "Cleanse The Soul" sono già dotate dell'incedere dei grandi classici del gruppo. Gironi danteschi espressi in musica, le visioni di Bosch (di cui si intravedono alcuni particolari nelle orbite della copertina) realizzate con strumentazioni elettriche, il coronamento dell'enfasi demoniaca.
Tralasciando la cover omaggio alla leggenda del metal Judas Priest, preferisco incentrare la mia attenzione su quel capolavoro che è "Spill The Blood". L'atmosfera è macabra, ispirazione, genialità, violenza e perversione sono racchiuse nelle deliranti urla di Tom Araya, su cui l'Angelo della Morte può banchettare con le ossa spolpate della mia carcassa, che offro in sacrificio assieme al mio sangue. Capolavoro!
Gli Slayer sono tornati! I demoni degli Inferi gozzoviglieranno con le vostre anime e voi renderete loro omaggio. Inchinatevi davanti al loro trono, inchinatevi ai signori indiscussi del Death Metal, ai signori indiscussi della Morte.