Informazioni
Gruppo: Terra Tenebrosa
Titolo: The Purging
Anno: 2013
Provenienza: Stoccolma, Svezia
Etichetta: Trust No One Recordings
Contatti: facebook.com/pages/Terra-Tenebrosa/327140797088
Autore: Bosj
Tracklist
1. The Redeeming Teratoma
2. The Compression Chamber
3. Black Pearl In A Crystalline Shell
4. House Of Flesh
5. The Nucleus Turbine
6. The Purging
7. Terra Tenebrosa
8. At The Foot Of The Tree
9. Disintegration
10. The Reave
DURATA: 47:48
Di loro non si sa nulla di certo, eppure i Terra Tenebrosa sono sulla bocca di tutti. Tutti li recensiscono, tutti li elogiano, tutti ne sono affascinati. E non saremo certo noi la voce fuori dal coro. Presentatisi al mondo un paio d'anni fa con il claustrofobico eppure allo stesso tempo atmosferico "The Tunnels", la storia dei Terra Tenebrosa è in realtà ben più risalente: affonda le proprie radici addirittura nel 1993, anno di formazione della band post-hardcore/sludge/cose-varie-ma-sempre-con-in-testa-Neurosis-e-Converge Breach, di cui i tre Svedesi facevano tutti parte a vario titolo. E se teniamo presente che nel 1997 usciva un album capolavoro intitolato "It's Me God", ecco che la profondità concettuale e le sperimentazioni massicce operate dal trio di Stoccolma si colorano di una luce diversa, o quantomeno di una consapevolezza ben maggiore.
Si potrebbe discutere del passato a lungo, ma non è questa la sede. Veniamo a "The Purging", "la purificazione", ma anche "la purga", simbolicamente successiva a "The Tunnels": ragionando per libera associazione, ci si aspetterebbe la purificazione all'uscita dall'oscurità del tunnel. Anche se fosse davvero così (e non è assolutamente detto, ma speriamo di avere qualche informazione in proposito in sede di intervista), ci troveremmo tuttavia dinanzi a un percorso di epurazione doloroso, malato, schizoide: le spirali deviate di suoni avvolgenti e graffianti, aritmiche e disturbate, rapiscono in un vortice di sensazioni e reminiscenze industriali, post-hardcore, black metal, sperimentali e rumoristiche in generale. Non si può prescindere, una volta di più, dall'operato dei Neurosis, ma nel gioco dei rimandi oggi innumerevoli sono i partecipanti: Converge e Sunn O))) si avvicendano ad Haino e Merzbow, passando per il disagio psichico di Nattramn, del suo progetto Diagnose: Lebensgefahr e delle sue origini black metal.
Allora lasciamoci coinvolgere dalle sperimentazioni, dalle voci sussurrate e poi distorte, dalle ruvide dissonanze. La forma canzone viene fatta a brandelli, decostruita e ricostruita in un incedere di soluzioni diverse, con brani brevi e lunghi, senza strutture ricorrenti né di riferimento; in questo, probabilmente, il più palese aggancio alla corrente post-hardcore, altrimenti per lo più abbandonata nei suoni e nel cantato. Il soffocante intreccio di "The Purging" non aspetta altro che di essere sviscerato, in un tentativo di comprensione quanto mai vano, tanto esigui sono gli elementi interpretativi a disposizione dell'ascoltatore.
Tutto questo, senza avere la benché minima idea di quale sia il registro tematico dell'opera, poiché — esclusi il fulcro dell'idea che impregna il titolo e l'ermetico elenco dei brani — l'unica indicazione testuale è una manciata di versi a corredo della spettrale (e adattissima) immagine di copertina, di cui non è dato conoscere la precisa collocazione all'interno del lavoro. Per quanto riguarda l'ordine e i titoli delle canzoni, se tali si possono chiamare questi caotici e iper-lavorati estratti di suoni e rumori, grande spazio viene lasciato alle elucubrazioni: l'inizio, dato da un tumore che anziché condannare redime ("The Redeeming Teratoma", appunto) e la conclusione, data dalla Disintegrazione e dalla Privazione ("The Reave", l'atto di sottrarre con la forza), dicono tutto e insieme non dicono niente dell'ermetismo di cui "The Purging" è impregnato.
Ciò che è certo, invece, è che questi versi slegati accompagnano una trasformazione, un'evoluzione, che se dovesse dimostrarsi la purificazione attorno cui ruota l'attuale immaginario dei Terra Tenebrosa ben poco spazio lascerebbe alla speranza:
Man is but a shadow cast before the coming of the new race
I am the messiah
come taste my blood
Nothing but bugs in amber, the humanity.