Informazioni
Gruppo: Cult Of Erinyes / Zifir
Titolo: Split
Anno: 2012
Provenienza: Belgio / Turchia
Etichetta: Tanquam Aegri Somnia
Contatti: facebook.com/cult.erinyes - facebook.com/zifirband
Autore: Mourning
Tracklist
1. Cult Of Erinyes - Teutoburger Wald
2. Cult Of Erinyes - The Eschatologist
3. Cult Of Erinyes - Hermitry
4. Zifir - Kafir / Heathen
5. Zifir - War
6. Zifir - Sole Wrong
7. Zifir - Shroud
DURATA: 30:29
Giovani band che continuano a crescere? I belgi Cult Of Erinyes sono uno degli esempi migliori da poter prendere in considerazione. Il trio di Bruxelles, dopo aver raccolto pareri notevolmente positivi con le uscite "Golgotha" e "A Place To Call My Unknown", mette a segno altri due colpi importanti per la propria maturazione: il primo è la creazione della propria etichetta discografica, la Tanquam Aegri Somnia, e il secondo è il rilascio tramite quest'ultima dello split con gli Zifir, band alla quale in passato il nostro M1 ha dedicato attenzione recensendo "Protest Against Humanity", iniziando così a renderla attiva sul fronte delle produzioni. Cosa ci hanno messo a disposizione? Sette pezzi per poco più di trenta minuti di musica.
I Cult Of Erinyes si presentano in una versione meno elaborata e complessa rispetto a ciò che hanno mostrato di saper fare nel debutto. La musica acquisisce una maggiore cattiveria a livello viscerale, approcciandosi in maniera più acida e diretta nelle due canzoni dall'atmosfera ortodossa poste in apertura, "Teutoburger Wald" e "The Eschatologist". Il gusto rituale di "Hermitry" invece, pur non mettendo in secondo piano l'aura malefica, favorisce una manifestazione sonora occulta e opprimente, nella quale lo scream maligno e provocatorio di Mastema s'infila come un coltello caldo nel burro. Alla prestazione dei belgi partecipano gli ospiti Sylvain Baron e Christophe Corneille (Algol), che in comune con questi tre musicisti hanno il coinvolgimento attivo e passato negli Psalm; i due si fanno vivi rispettivamente in chiave di solista nel secondo pezzo e in qualità d'autore e chitarrista del terzo episodio. Il primo round si è quindi concluso e per gli Zifir è arrivato il momento di dire la propria.
I turchi hanno due dischi all'attivo, "You Must Come With Us" del 2007 e "Protest Against Humanity" del 2011, e sin da subito l'orecchio si troverà ad affrontare un cambio di sonorità evidente: le ritmiche tendono a dilatarsi e c'è un'impronta generale diversa anche per quanto concerne l'aspetto umorale e ambientale. Il duo formato da Onur Önok e Nursuz è più canonico, crudo e ancorato a uno stile "old school" che non lascia nulla all'immaginazione. Le tracce si susseguono professando senza mezzi termini la fede del "sempre e comunque in mid-tempo", l'esecuzione è fredda, quasi meccanica nel suo incedere costantemente controllato, e i brani ascoltati di getto uno dietro l'altro formano un'unica cappa nera che adempie al compito assegnatole: trasmettere negatività.
Due realtà che si nutrono del male, utilizzando canali differenti e anche la produzione rispecchia tale fattore: quella dei Cult Of Erinyes è più sostanziosa e sferzante al cospetto della scelta cruda messa in atto dagli Zifir, quindi è un'accoppiata assortita in modo da non rendere omogeneo il trascorrere della mezz'ora. Si avrà un dovuto stacco emotivo nella fase di passaggio e si potranno notare a più riprese le caratteristiche che contraddistinguono l'una e l'altra band.
In linea di massima questo split è consigliabile soprattutto a coloro che hanno già avuto modo di approfondire il passato delle formazioni in questione e sono in attesa di gustarne i nuovi lavori in formato full; potrebbe però anche rivelarsi un invitante biglietto da visita per chi ancora, per un verso o per l'altro, non abbia avuto modo di incrociarle. In entrambi i casi di sicuro avere questo disco nello stereo non potrà dispiacervi.