Informazioni
Gruppo: Kepsah / Graad
Titolo: Split 10"
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Annoying Records
Contatti: facebook.com/kepsah - facebook.com/pages/Graad/217546284965374
Autore: Istrice
Tracklist
1. Kepsah - Coelispex
2. Graad - Summoning
DURATA: 25:37
È un vinile 10" a tiratura rigorosamente limitata quello che contiene la collaborazione fra due realtà estremamente interessanti dell'underground nostrano. Due realtà non ancora emerse agli occhi del pubblico più numeroso, ma sicuramente meritevoli d'essere tenute sott'occhio, vista la qualità della proposta contenuta nel disco in questione.
Aprono le danze i trentini Kepsah, band che macina un post-hardcore intenso e dilatato. Il brano parte da lontano, un arpeggio appena percettibile che lentamente si ingrossa, e risveglia l'ascoltatore dal torpore provocato dall'incipit. È una progressione inesorabile quella che porta al cuore di "Coelispex", un agglomerato di distorsioni, un riffing ossessivo che strizza l'occhio allo sludge psichedelico d'oltreoceano, arricchito dall'inatteso inserimento di un sax caldo e coinvolgente, che crea un momento di distensione, ma è solo l'occhio del ciclone, pochi secondi e si viene rigettati nel disturbante turbinio post-whatever che cede il passo solo nei minuti finali del brano.
Le coordinate musicali di Graad invece sono differenti, drone e black ne sono gli ingredienti principali. In "Summoning" ci accoglie il canto stonato di un muezzin, l'atmosfera si fa immediatamente irrespirabile, mentre l'autore lascia cadenzati droni distorti dietro di sé. Un accenno di melodia si fa strada fra le macerie, mettendosi sempre più in evidenza, in un costante arricchimento e sovrapposizione di tracce sonore. Bisogna attendere la metà del pezzo per sentire lo scream di Bøulevard Pasteur (membro unico della band) insinuarsi nel tessuto musicale e condurre l'ascoltatore verso l'esplosione, verso la feroce cavalcata post-black che compone l'ultimo terzo di brano. La batteria è un martello, costantemente inseguita dalle chitarre, zanzare in cerca di sangue, sempre pronte a ripartire più feroci di prima ogni volta che il brano sembra giungere a una conclusione. Gran pezzo.
Ancora una volta il sottosuolo italico si dimostra ricco di idee e di talento.
Gruppo: Kepsah / Graad
Titolo: Split 10"
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Annoying Records
Contatti: facebook.com/kepsah - facebook.com/pages/Graad/217546284965374
Autore: Istrice
Tracklist
1. Kepsah - Coelispex
2. Graad - Summoning
DURATA: 25:37
È un vinile 10" a tiratura rigorosamente limitata quello che contiene la collaborazione fra due realtà estremamente interessanti dell'underground nostrano. Due realtà non ancora emerse agli occhi del pubblico più numeroso, ma sicuramente meritevoli d'essere tenute sott'occhio, vista la qualità della proposta contenuta nel disco in questione.
Aprono le danze i trentini Kepsah, band che macina un post-hardcore intenso e dilatato. Il brano parte da lontano, un arpeggio appena percettibile che lentamente si ingrossa, e risveglia l'ascoltatore dal torpore provocato dall'incipit. È una progressione inesorabile quella che porta al cuore di "Coelispex", un agglomerato di distorsioni, un riffing ossessivo che strizza l'occhio allo sludge psichedelico d'oltreoceano, arricchito dall'inatteso inserimento di un sax caldo e coinvolgente, che crea un momento di distensione, ma è solo l'occhio del ciclone, pochi secondi e si viene rigettati nel disturbante turbinio post-whatever che cede il passo solo nei minuti finali del brano.
Le coordinate musicali di Graad invece sono differenti, drone e black ne sono gli ingredienti principali. In "Summoning" ci accoglie il canto stonato di un muezzin, l'atmosfera si fa immediatamente irrespirabile, mentre l'autore lascia cadenzati droni distorti dietro di sé. Un accenno di melodia si fa strada fra le macerie, mettendosi sempre più in evidenza, in un costante arricchimento e sovrapposizione di tracce sonore. Bisogna attendere la metà del pezzo per sentire lo scream di Bøulevard Pasteur (membro unico della band) insinuarsi nel tessuto musicale e condurre l'ascoltatore verso l'esplosione, verso la feroce cavalcata post-black che compone l'ultimo terzo di brano. La batteria è un martello, costantemente inseguita dalle chitarre, zanzare in cerca di sangue, sempre pronte a ripartire più feroci di prima ogni volta che il brano sembra giungere a una conclusione. Gran pezzo.
Ancora una volta il sottosuolo italico si dimostra ricco di idee e di talento.