venerdì 20 aprile 2012

DRAUGURINN - Myrkraverk

Informazioni
Gruppo: Draugurinn
Titolo: Myrkraverk
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Le Crépuscule Du Soir
Contatti: myspace.com/draugurinn
Autore: Mourning

Tracklist
1. Móðir Ringulreiðarinnar
2. Urðarmáni
3. Andsetin
4. Þurizas
5. Nornaskapur
6. Kvæði Uruzar

DURATA: 57:29

Di personaggi nel mondo della musica che si son guadagnati il rispetto del sottoscritto tramite le opere create ce ne son tanti, troppi, ultima se non in ordine di tempo è una ragazza svedese conosciuta come Dìsa.
La musicista, mente dei Turdus Merula ed attiva nei Korpblod e Murmurs, è un'artista particolare, piuttosto introspettiva e della quale ero all'oscuro avesse un progetto di stampo dark ambient: Draugurinn.
Tale sfogo compositivo ha sinora partorito due album: il debutto "Dauðadá" purtroppo non in mio possesso e questo "Myrkraverk". Per andare dritti al nocciolo della questione, immaginate di incrociare nuovamente le Aghast di Nebelhexë e Nachthexe la cui produzione si limita alla sola ma fenomenale uscita "Hexerei Im Zwielichet Der Finsternis".
Le similarità fra i due progetti risiedono nella maniera con la quale Dìsa approccia le sonorità del genere, è spettrale, lugubre e disseminato di declami rituali il tragitto d'oblio nel mondo delle ombre disegnato dalla svedese.
Una linearità apparente domina le composizioni, sono le sfumature talmente minute da risultare a un ascolto disattento inesistenti a far la differenza: un semplice rintocco di tamburo in più, l'inaspettato infrangersi della voce contro il nulla o il sovrapporsi delle chitarre cantilenanti, pronte a intonare una litania spirituale colma di fascino, abili poi nel disperdersi nell'infinito espandersi di un ambiente tetro e difficilmete quantificabile per dimensione.
Ci si muove quindi rantolanti nel buio di una stanza o confusi e guardinghi attraverso una palude di pensieri ormai passati?
"Myrkraverk" è un album notturno, è pace che si tinge di morte, un processo che con apatia avvolge e coinvolge l'ignaro ascoltatore sino a trascinarlo internamente nei suoi meandri, lì dove la tranquillità è un sentimento incotaminato affine, se non aderente, al concetto di estrema solitudine.
Una proposta fuori dalla portata di molti e non per questione di mancanza di voglia, passione o conoscenze, è una prova che fa dell'empatia su lungo corso una qualità fondamentale, necessita di essere sviscerata e rivoltata, di venir apprezzata con calma e dedizione cercando quindi il contatto in primis con i fruitori abituali di tali scenari.
Chiunque volesse avventurarsi nell'ascolto di questo lavoro se non avvezzo a queste escursioni sonore potrebbe tendere inizialmente alla noia e mollare, il mio consiglio è dunque quello di applicarvi e concedere spazio a Dìsa in modo da permetterle di trasmettervi il più possibile, ognuno raccoglierà poi ciò che lo scambio di favore e tempo avrà restituito.
Per agli amanti del dark-ambient l'acquisto è da fare.

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