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lunedì 30 aprile 2012ETERNAL DEFORMITY - The Beauty Of ChaosInformazioni Gruppo: Eternal Deformity Titolo: The Beauty Of Chaos Anno: 2012 Provenienza: Polonia (Żory) Etichetta: Code666 Contatti: eternal-deformity.net - facebook.com/pages/Eternal-Deformity-band/147131418671640 Autore: Insanity Tracklist 1. Intro 2. Thy Kingdom Gone 3. Lifeless 4. Pestilence Claims No Higher Purpose 5. Caught Out Lying 6. The Beauty Of The Ultimate End 7. The Sun 8. The Holy Decay DURATA: 48:17 La Code666 ha dimostrato più di una volta di avere occhio per le band dedite all'Avantgarde ed alla sperimentazione in genere (Enid e Hail Spirit Noir, per dirne due che abbiamo recensito negli scorsi mesi), il ritorno degli Eternal Deformity è un'altra prova di questa caratteristica della label. Sì, perchè per quanto il monicker possa portare alla mente qualcosa di più vicino al Death la band polacca è nata come act Doom Metal ed è mutata fino a diventare un mix di svariate influenze che hanno dato come risultato "Frozen Circus", datato 2007. Dopo cinque anni di silenzio ci troviamo con questo "The Beauty Of Chaos" che segue lo stile del suo predecessore raffinandolo ed enfatizzando quell'immaginario circense che questa realtà è riuscita a costruirsi. La formula è fatta appunto degli ingredienti già conosciuti: tastiere vagamente Arcturusiane nelle sonorità, alternanza tra clean, scream e growl, ritmiche elaborate tipiche di certo Prog, il tutto su una base Heavy/Power che qualche volta strizza l'occhio al Death melodico o al Gothic. Magari volete anche che tutto 'sto minestrone suoni omogeneo? Beh, è così. Nonostante il numero di influenze incorporate non sia indifferente (e tanto meno lo è la quantità di variazioni) il modo in cui vengono alternate o mischiate mantiene la continuità del sound senza far suonare i brani come medley di pezzi diversi. La sensazione in molti passaggi, specialmente in quelli più dinamici ("Thy Kingdom Gone" e "The Beauty Of The Ultimate End"), è proprio quella di essere rimbambiti dal caos generato da giocolieri ed equilibristi vari, un caos che ha però una certa bellezza ed un certo fascino; un'impressione simile la danno le parti in cui la batteria e le tastiere danno sfogo alla fantasia dei rispettivi musicisti intrecciando trame che sorprendono e disorientano l'ascoltatore ("Caught Out Lying"). Le tracce di chitarra e di basso suonano in più di un'occasione molto Power, in altre sono più vicine al Death melodico ed in altre ancora ricordano semplicemente l'identità della band: "Lifeless" da questo punto di vista mi ha portato alla mente il lavoro precedente; interessante anche l'uso degli arpeggi nelle parti più tranquille, presenti in molti brani ma che rendono al meglio in "Pestilence Claims No Higher Purpose" e "The Sun". Ottimo l'uso dei diversi stili vocali, sempre ben dosati e adatti al contesto, che hanno anche il pregio di rendere il sound più variegato. "The Beauty Of Chaos" conferma il valore di una band che dopo quasi venti anni di attività ha raggiunto una certa maturità e merita di ricevere qualche riconoscimento in più, se siete amanti di quell'Avantgarde che si appoggia molto sul Symphonic un ascolto a questo disco (ma direi anche a "Frozen Circus") è d'obbligo. |
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