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lunedì 9 aprile 2012FUNERAL MARMOORI - Vol. 1Informazioni Gruppo: Funeral Marmoori Titolo: Vol. 1 Anno: 2012 Provenienza: Italia Etichetta: Bloodrock Records Contatti: myspace.com/funeralmarmoori Autore: Mourning Tracklist 1. Funeral Marmoori 2. Garden Of Doom 3. Drunk Messiah 4. Lorenzo Lamas 5. Black Rooster 6. Come With Us DURATA: 41:18 Chi sono i Funeral Marmoori? Il monicker si è sicuramente fatto strada fra i patiti di doom, difficilmente però sarà già noto ai più. Il quartetto fiorentino, formato da Giulio alla chitarra e voce, Nadin alle tastiere e ai synth, Fabio dietro le pelli accompagnato dal basso di Alessandro, è entrato a far parte della famiglia Bloodrock Records, la label genovese ne ha infatti prodotto il debutto "Vol.1" comprendente quaranta minuti di atmosfere pressanti, rituali e fangose, un mix fra terreno ed etereo che colpisce per come si schiera imponente e per la maniera quasi naturale di coinvolgere. Di base il lavoro lo svolgono le influenze seventies e proto-doom, negare la presenza dei soliti noti che non vi è neanche bisogno di nominare sarebbe inutile, ciò che permette però alle tracce di acquisire seppur in parte un pizzico di vita propria è il combinarsi delle progressioni avanzanti, supportate dal lavoro certosino di Nadin nell'infoltire l'ambiente di suoni da trip, con la natura da "on the road" che sembra particolarmente gradita a certi momenti culminanti. Il trio centrale di pezzi è semplicemente da sturbo alcolico, "Garden Of Doom", per azzardare un paragone fra i più assurdi, sembra un connubio composto da Black Pyramid strafatti di Hawkwind decisamente presi male, più oscuri. Son sicuro che magari a voi verrà in mente un'accoppiata migliore, era solo per trovare qualcosa che unisse vecchio e nuovo in unica soluzione e poi come si dice, "quando ti parte la vena" la lasci fare e te la godi. L'hard/doom dei Funeral Marmoori è quello che un qualsiasi fan del genere desidererebbe ascoltare, "Drunk Messiah" è profondamente legata a quel retrò sound cinereo ed evocativo degli anni Settanta, a quelle dimensioni organistiche da culto svolto nel sottosuolo lontano da sguardi indiscreti, cospirante e "Lorenzo Lamas" una palese dedica all'attore di "Renegade"? Penso proprio di sì, pur rimanendo in un territorio tutt'altro che solare esibisce un'esecuzione più pimpante e che sparata di notte mentre si viaggia in velocità su strade deserte diviene esaltante completando il triangolo del piacere. Parliamoci chiaro, "Vol. 1" è un gran bel disco in toto, uno si potrebbe dilungare e rigirare la frittata quante volte vorrebbe portando a galla esempi su esempi del perché si dovrebbe ascoltare il lavoro di questi ragazzi, il fatto che siano italiani potrebbe essere già di per sè una motivante a conferma che il movimento doom nostrano è in pieno fervore produttivo. Per coloro che ancora non avessero avuto modo di avere un contatto con tale realtà, i Funeral Marmoori saranno presenti il 19 maggio allo Stone Hand Of Doom (Roma) in compagnia di act quali Doomraiser, L'Impero Delle Ombre ed El-Thule oltre che ovviamente agli headliner Orange Goblin, potrebbe essere per voi l'occasione migliore per apprezzare la loro musica e magari acquistarne l'album. |
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