Informazioni
Gruppo: Mother Mars
Titolo: Steam Machine Museum
Anno: 2013
Provenienza: Australia
Etichetta: Pepper Shaker Records / Vongrimm Records
Contatti: facebook.com/pages/Mother-mars/164589286902720
Autore: Mourning
Tracklist
1. Down The Line
2. Low Frequent C's
3. Terra Australis
4. Captain Paranoia's Final Voyage
5. Toki-Ho-Bo
6. Spacegirl
7. Astro Rodeo
8. War Of The Gods
9. Spacegirl Reprise [traccia bonus]
10. Larry [traccia bonus]
DURATA: 1:12:52
I Mother Mars erano una di quelle band che attendevo al varco, il trio composto da Frank e Paul Attard insieme a Matthew Allen ha lasciato un segno distinto nei miei ascolti con "Fossil Fuel Blues", album che nel 2012 ho letteralmente disintegrato. Non vedevo quindi l'ora di poterne ascoltare il seguito e per mia fortuna non ho dovuto aspettare chissà quanto, dato che "Steam Machine Museum" è stato partorito in questo 2013.
Si tratta di un pachiderma contenente in totale dieci pezzi, otto regolarmente indicati all'interno del digipak con titolo e durata, ai quali se ne aggiungono due bonus, per quasi un'ora e un quarto di durata: un viaggio lungo, ma tutt'altro che estenuante, quello che ci viene servito su di un piatto d'argento. La stupenda "solfa" rifilataci non si distacca eccessivamente da quella contenuta nel disco precedente, abbiamo a che fare con una formazione abilissima nel far convivere nei propri brani tutte le declinazione del mondo stoner. Attinge difatti dai flussi desertici quanto da quelli spaziali e psichedelici, dando vita a prove dalla natura multisfaccettata, spesso eterea, tuttavia tutt'altro che limitate allo sviluppo univocamente ambientale.
Vi sono delle belle sferzate di pura adrenalina e in apertura sia "Down The Line" che "Terra Australis" ce ne danno dimostrazione, tracce fantastiche per il modo in cui la sezione vivace, fremente e "rumorosa" dell'animo dei Mother Mars si ritaglia uno spazio dirompente. Successivamente altri episodi si espandono e aprono portali galattici nei quali inoltrarsi in direzione dell'infinito, "Astro Rodeo" in tal senso è calzantissima. Questo "Steam Machine Museum" contiene inoltre capitoli mastodonte quali "Low Frequent C's", "War Of The Gods" e "Spacegirl" che iniettano nella mente un'esagerata sensazione di trip in corso, una piacevole overdose rock che ci permette di fluttuare sostenuti dai voli pindarici acido-onirici orchestrati dalla note degli australiani; l'ultimo citato è anticipato dalle emissioni noise-drone di "Captain Paranoia's Final Voyage" e dalla ilare sorpresa racchiusa in una inaspettata "Tokio-Ho-Bo", adornata dalla presenza del banjo e dello scacciapensieri.
I Mother Mars sono uno spettacolo senza fine, perché una volta giunti alla conclusione del lavoro vi verrà automatico premere ripetutamente "play" per un nuovo inizio e un nuovo viaggio da affrontare, però con la consapevolezza acquisita grazie agli ascolti dati vi risulterà ancor più interessante e divertente addentrarvi nel loro universo fuzzy, melodico e libero in maniera affascinante. Invito dunque gli sfegatati fruitori del mondo stoner a entrare in possesso di "Steam Machine Museum", è un disco che assolutamente non potete farvi mancare.