Informazioni
Gruppo: Thell Barrio
Titolo: X Vida
Anno: 2013
Provenienza: Zapopan, Jalisco, Messico
Etichetta: Sliptrick Records
Contatti: facebook.com/thellbarrio.oficial
Autore: Bosj
Tracklist
1. Intro
2. Dispara Tu Arma
3. Somos Gallos
4. X Vida
5. Traidores
6. Nativo Americano
7. El Infierno
8. La Tragedia De Sabinas
DURATA: 27:03
Se un gruppo di pazzoidi messicani di metà Anni '90 che canta in lingua madre e sbandiera il proprio nazionalismo, suonando a volto coperto come i peggiori terroristi, non vi dice nulla, allora probabilmente non vi meritate i Thell Barrio. Perché, anche se musicalmente siamo piuttosto distanti, questo "X Vida" puzza di "Raza Odiada" lontano chilometri.
Andando con ordine: i Thell Barrio sono sei, vengono dai sobborghi di Guadalajara, suonano un metalcore incazzatissimo e dalle molte influenze death, e sono l'eredità intellettuale (non musicale, tengo a precisare) degli attualmente quiescenti Brujeria. "X Vida" è il loro secondo lavoro, seguito di un precedente "Locos Hijos Del Sol" (2009) di cui non riesco a reperire ulteriori informazioni, ed è un album death / metalcore breve e sparato alla velocità della luce che in meno di mezzora fa a pezzi tutto ciò che si trova davanti. E a me il metalcore, solitamente, non piace proprio.
Questo detto, avete tutte le informazioni necessarie per cominciare a scapocciare sulle note di "X Vida". Il riffing di brani come la titletrack o "El Infierno" è quanto di più "groovy" possiate chiedere, con un incedere monolitico e assolutamente tamarro; il cantato di El Gallero è invece un urlo continuo in puro stile metalcore, vagamente intelligibile, ma sputato in faccia all'ascoltatore con sdegno. I ventisette minuti del secondo lavoro dei Thell Barrio, per citare un'altra loro sicura influenza, sono pregni di "attitude", ma molto carenti di "respect" nei confronti del mondo, della società, persino del loro stesso Paese ("Es el infierno, es mi pais, es el infierno, vas a morir"). A corredo del tutto, una grafica notevole e molto elaborata, oltre che decisamente poco sobria, vista la quantità di teschi, serpenti e "roba tamarra" di varia.
Insomma, un disco da prendere in un certo modo, e proprio per questo da apprezzare appieno. Composizione solida, un'ottima produzione e nessuna velleità "intellettualoide" per i Thell Barrio sono la mano vincente. Astenersi puristi e metallari acculturati.
Gruppo: Thell Barrio
Titolo: X Vida
Anno: 2013
Provenienza: Zapopan, Jalisco, Messico
Etichetta: Sliptrick Records
Contatti: facebook.com/thellbarrio.oficial
Autore: Bosj
Tracklist
1. Intro
2. Dispara Tu Arma
3. Somos Gallos
4. X Vida
5. Traidores
6. Nativo Americano
7. El Infierno
8. La Tragedia De Sabinas
DURATA: 27:03
Se un gruppo di pazzoidi messicani di metà Anni '90 che canta in lingua madre e sbandiera il proprio nazionalismo, suonando a volto coperto come i peggiori terroristi, non vi dice nulla, allora probabilmente non vi meritate i Thell Barrio. Perché, anche se musicalmente siamo piuttosto distanti, questo "X Vida" puzza di "Raza Odiada" lontano chilometri.
Andando con ordine: i Thell Barrio sono sei, vengono dai sobborghi di Guadalajara, suonano un metalcore incazzatissimo e dalle molte influenze death, e sono l'eredità intellettuale (non musicale, tengo a precisare) degli attualmente quiescenti Brujeria. "X Vida" è il loro secondo lavoro, seguito di un precedente "Locos Hijos Del Sol" (2009) di cui non riesco a reperire ulteriori informazioni, ed è un album death / metalcore breve e sparato alla velocità della luce che in meno di mezzora fa a pezzi tutto ciò che si trova davanti. E a me il metalcore, solitamente, non piace proprio.
Questo detto, avete tutte le informazioni necessarie per cominciare a scapocciare sulle note di "X Vida". Il riffing di brani come la titletrack o "El Infierno" è quanto di più "groovy" possiate chiedere, con un incedere monolitico e assolutamente tamarro; il cantato di El Gallero è invece un urlo continuo in puro stile metalcore, vagamente intelligibile, ma sputato in faccia all'ascoltatore con sdegno. I ventisette minuti del secondo lavoro dei Thell Barrio, per citare un'altra loro sicura influenza, sono pregni di "attitude", ma molto carenti di "respect" nei confronti del mondo, della società, persino del loro stesso Paese ("Es el infierno, es mi pais, es el infierno, vas a morir"). A corredo del tutto, una grafica notevole e molto elaborata, oltre che decisamente poco sobria, vista la quantità di teschi, serpenti e "roba tamarra" di varia.
Insomma, un disco da prendere in un certo modo, e proprio per questo da apprezzare appieno. Composizione solida, un'ottima produzione e nessuna velleità "intellettualoide" per i Thell Barrio sono la mano vincente. Astenersi puristi e metallari acculturati.