lunedì 8 luglio 2013

THE SHAKING SENSATIONS - Start Stop Worrying

Informazioni
Gruppo: The Shaking Sensations
Titolo: Start Stop Worrying
Anno: 2013
Provenienza: Copenhagen, Danimarca
Etichetta: Pelagic Records
Contatti: facebook.com/theshakingsensations
Autore: Bosj

Tracklist
1. Rocket Summer
2. We Ourselves Alone
3. Anchors
4. Gild The Lily
5. Ravelin
6. Heavy Entity

DURATA: 46:16

Ogni tanto mi capita, tra la miriade di dischi cattivissimi e blasfemissimi, qualche estemporanea scorribanda ambient (I Am Esper) o qualche puntata post-rock in stile soft/loud (Colaris). Con i danesi Shaking Sensations siamo proprio in quest'ultimo ambito.

C'è chi questo stile di post-rock inteso lo ha inventato (Mogwai, GY!BE), chi lo ha reinventato e superato, andando oltre qualsiasi confine definibile (Sigur Rós), c'è chi ha trovato la propria formula e continua a riproporla ad oltranza (God Is An Astronaut), c'è chi si è inventato qualche variazione (65daysofstatic o maybeshewill, col "math-" i primi e con l'elettronica i secondi) e c'è chi non vuole farsene una ragione e continua a suonare sempre e comunque la stessa cosa. Con i danesi Shaking Sensations siamo proprio in quest'ultimo ambito.

Questo chiarito, io posso anche scrivere in tutta onestà che "Start Stop Worrying" mi piace un sacco, perché è vero, ma altrettanto vero è che si tratta di un disco che non dice assolutamente niente di diverso a quanto già tante, tantissime band hanno detto in questi anni Zero, sulla scia di quattro ragazzi texani che ormai dieci anni fa ci spiegarono che la Terra non è un luogo freddo e morto. Perché, fondamentalmente, questo è un più che discreto copia-incolla della lezione degli Explosions In The Sky e di tantissimi dopo di loro. Forse troppi, forse no, starà a voi deciderlo. D'altronde, è lecito che la Pelagic Records, etichetta personale dei The Ocean che vanta nel suo roster i God Is An Astronaut, si lanci nella distribuzione di queste uscite, in quanto rientrano pienamente nel proprio "target".

Certo, il post-rock strumentale dei cinque ragazzi di Copenhagen già al secondo album non ha più nulla da dire. Ben lungi dall'essere un brutto disco, ci tengo a precisarlo, "Start Stop Worrying" ripete, si ripete, e poi ripete e poi si ripete una lezione che conosciamo a memoria ormai da un sacco di tempo. Se di questi suoni vi drogate, sappiate che anche quest'ennesimo tentativo è fatto a mestiere e non vi deluderà; in qualsiasi altro caso, "non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

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