mercoledì 2 dicembre 2009

HATHOR - The Darkness Call





Informazioni
Gruppo: Hathor
Anno: 2009
Etichetta: Self Released
Autore: Mourning

Tracklist
1. When Darkness Call Me
2. Destructive Creation
3. You or Myself
4. Psychotic Day
5. Let Me See You Strip
6. Jodido Fin de Semana
7. Momentos
8. Holy Diver (tribute to Dio)
9. One (tribute to Metallica)

DURATA: 39:43



Gli Hathor band ispanica (Barcellona) hanno ormai quasi un ventennio d’esperienza alle spalle ma al contrario di molte realtà di sperimentare o cercare strade nuove non ne vogliono proprio sentire.
Il loro ultimo lavoro “The Darkness Call” suona vecchio da far paura (e questo non può che farmi piacere) mostrando appieno le influenze che confluiscono all’interno del loro sound che si basa sul periodo più heavy thrash di Metallica e Megadeth come principali e più evidenti riscontri.
Un disco lineare, diretto, spigoloso che non perde tempo nella cura dei fronzoli ma solo a produrre del sano metal old school in piena regola.
Dei sette brani che compongono il platter sono da evidenziare le buone prove dell’opener “When Darkness Call”, “You Or Myself”, “Let Me See You Strip” (la più trascinante dell’album) e una scanzonata “Jodido Fin De Simana” dall’andazzo punk un po’ a spezzare la serietà imposta dalle ritmiche spesso quadrate degli altri brani.
Incluse nel disco come bonus due cover “Holy Diver” di Ronnie James Dio e “One” dei Metallica che completano il quadro dello spassionato amore che questa formazione prova per il metal di stampo più classicamente old.
La prima è molto ben suonata, come ovvio vocalmente è impossibile reggere il confronto col Dio del metal ma la versione dei ragazzi non è per nulla male e personale, apprezzabile, di sicuro non di basso profilo come solo i Killswitch Engage riuscirono a fare deturpandola in maniera orrenda (mi chiedo come mai decisero di massacrare tale capolavoro e non li abbiano denunciati per ostentata oscenità sonora).
“One” è uno di quei brani che sembra essere cavallo di battaglia di chiunque, molti ormai la detestano per la sua forte commercializzazione e le miriadi di proposizioni ma quando la si trova on air (almeno per me) non si può far a meno d’ascoltare con piacere ed anche questa loro prova è un buon ascolto, s’avvicina all’originale perchè più nelle loro corde risultando gradevole.
Un disco piacevole d’incontaminato metal che si staglia nella media (parte positiva d’essa) facendo intendere che per creare della buona musica a volte bastano semplicità, ricordi e anima cosa che troppo spesso purtroppo ai giorni nostri viene a mancare.

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