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domenica 20 dicembre 2009DER WEG EINER FREIHEIT - Der Weg einer FreiheitInformazioni Gruppo: Der Weg einer Freiheit Anno: 2009 Etichetta: Indipendente Autore: Svartulv Tracklist 1 - Ewigkeit 2 - Spätsommer 3 - Frei 4 - Aurora 5 - Zum Abschied 6 - Welk 7 - Neubeginn DURATA : 43:13 Oggi, nell’anno 2009, è assai difficile scovare ed estrapolare dall’underground album che siano quantomeno decenti, l’enorme music business e la corsa forsennata al primo LP hanno fatto si che il mercato sia saturo di prodotti piuttosto discutibili se non riprovevoli! Ed è per questo motivo che son contento di aver scovato e di presentarvi una band che in tutta onestà, senza troppe pretenziosità e voglia di strafare, sforna un lavoro interessante e sentito(emotivamente) che lascia intravedere un potenziale per il futuro. Trattasi dei Der Weg einer Freiheit, giovane duo tedesco composto da N.K. che è praticamente il compositore e quello che si occupa per intero degli strumenti, e T.J. che invece cura le parti vocali. Niente demo o EP “cult” alle spalle, hanno composto(dal 2007 al 2009) ed autoprodotto direttamente questo Full-Lenght omonimo, limitato a 200 copie numerate a mano, con tutti i pregi ed i difetti delle opere prime, ed è anche questo il lato bello e sincero di questo prodotto. Quando vidi per la prima volta la copertina immaginai il solito disco Black Metal grezzo e scontatello, come molti ne escono oggi, però c’era qualcosa che m’incuriosiva, già il nome della band che tradotto in italiano significa “Il percorso della Libertà” ma anche quelle atmosfere grigie dell’artwork mi portarono a voler sentire questo prodotto, e posso affermare che il sesto senso questa volta è stato premiato! Davvero intenso ed emozionante il quartetto iniziale, formato dall’opening “Ewigkeit” venata leggermente di un mood epico accattivante e scorrevole. Stupenda, toccante ed ancor più fiera e dal sapore epico la strumentale e possente “Spätsommer”, un magnifico inno di un uomo che dall’alto di una vetta guarda il mondo con aria di vittoria, forse la song migliore del lotto, per le emozioni che riesce a regalare. Poi si passa alla notevole “Frei” che più o meno mantiene le stesse coordinate se non fosse per quello stacco a metà canzone dove esce fuori la vena più malinconica del gruppo, dove sopra le tristi note pulite della chitarra si affaccia uno screaming molto debitore(come sempre in questi casi) al caro “vecchio” Varg, scelta non originale certo, ma in qualche modo azzeccata ed inerente al contesto, come voler descrivere la sofferenza nel bel mezzo d’una battaglia! La successiva “Aurora” riprende a piene mani il discorso epicità e lo amplia definitivamente, con melodie piuttosto vichingheggianti ed a tratti antiche, come nel finale dal sapore molto medievale… Fin qui signori un gran disco, come se ne trovano pochi in giro a mio avviso, peccato che il terzetto finale deluda un pò le mie aspettative, sembra che sia diviso in 2 parti per come è composto e per la “minore” ispirazione che si può scorgere, “Zum Abschied” parte pacata per poi esplodere in riffs furiosi ma poco originali, sebbene sia una buona canzone suona un pò scontata anche se devo far notare che è forse la più battagliera e violenta dell’intero disco. Carina e molto varia “Welk” ma stenta a decollare per via di un songwriting che odora leggermente di già sentito. Ma è forse la lunga e conclusiva “Neubeginn” la meno ispirata e più standard, anche se a dirla tutta i primi 2 minuti son fatti davvero bene, ma alla lunga son ben poco per considerarla una grande song! Forse questo track by track sarà stato noioso, ma era doveroso per me esporre il prodotto nela sua completezza, vista la qualità e la mia volontà di pubblicizzarlo. Piccoli appunti sulla produzione, buoni tutti i suoni, molto atmosferiche e profonde le chitarre che offrono parti di gran respiro emozionale all’intero prodotto, belle anche le vocals del singer, un normalissimo screaming come il genere insegna, ma intenso, ben cantato ed inserito nelle varie canzoni. Unica pecca forse, la batteria elettronica programmata da N.K, non tanto per la perizia, che risulta notevole, nemmeno per i suoni che tutto sommato escono piuttosto “naturali”, ma per l’eccessivo risalto che in alcuni casi tende a sommergere il valore sprigionato dalle chitarre! Finalmente, ho trovato un disco che posso permettermi di consigliare non solo a chi vive di pane e Black Metal, ma anche a chi cerca musica contenente momenti emozionanti, ed a chi, come recita il titolo, cerca il percorso della Libertà, quella interiore e non… Adesso, non mi rimane che attendere fiducioso un nuovo LP |
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