domenica 20 dicembre 2009

DIMMU BORGIR - In Sorte Diaboli





Informazioni
Gruppo: Dimmu Borgir
Anno: 2007
Etichetta: Nuclear Blast
Autore: M1

Tracklist
1.The Serpentine Offering
2.The Chosen Legacy
3.The Conspiracy Unfolds
4 The Sacrilegious Scorn
5.The Fallen Arise
6.The Heretic Hammer* (Bonus Track)
7.The Sinister Awakening
8.The Fundamental Alienation
9.The Invaluable Darkness
10.The Foreshadowing Furnace

DURATA : 42:46




E’ come minimo dai tempi dell’uscita di “Spiritual Black Dimensions”, successore dell’acclamato “Enthrone Darkness Triumphant”, che i Dimmu Borgir vengono aspettati al varco da critica e fans, pronti a registrare ogni minimo segno di cedimento strutturale. Ogni volta però i norvegesi sono stati bravi a variare, checché se ne dica, le proprie coordinate: ora con un suono maggiormente sinfonico, ora più thrashy, sino ad arrivare a quella sorta di colonna sonora dell’apocalisse che è stato “Death Cult Armageddon”, colpevole solo di possedere un eccesso di riempitivi.
Anche “In Sorte Diaboli” non si sottrae a questa tendenza ma la interpreta attraverso l’utilizzo per la prima volta nella storia dei Dimmu Borgir di un concept, una storia ambientata nel medioevo e partorita dalla mente di Silenoz: a livello musicale di novità neanche l’ombra, cosa questa che non necessariamente è un male se si è ricchi di ispirazione a livello di songwriting. Ci ritroviamo perciò ad ascoltare un extreme metal fortemente sinfonico, ultralaccato in cui Mustis torna ad avere maggiore presenza in virtù del fatto che la componente orchestrale non lo sommerge come avvenuto nel disco precedente. Il tormentato ruolo di batterista invece, per ammissione della band l’ultima ruota del carro in sede di composizione, è ricoperto questa volta dal session-man di lusso Hellhammer con una prova discreta ma non eccezionale. Detto della sempre notevole prova di Vortex, protagonista anche in “The Invaluable Darkness” di un intervento risolutivo, a peccare maggiormente sono le chitarre di Silenoz e Galder davvero spente e uno Shagrath lontano ormai da diversi anni dall’eccellenza.
I Dimmu Borgir del 2007 perciò sembrano aver perso mordente e “calore”, attaccamento ai nuovi pezzi, infatti ascoltando le note di “In Sorte Diaboli” si ha come la sensazione che abbiano timbrato il cartellino, che abbiano scritto un disco come forma di dovere per potere in seguito andare in tour e fare incasso col merchandising attinente senza avere quindi nulla da dire. Questa idea è rafforzata da un brano come il singolo “The Serpentine Offering” studiato a tavolino (eppure il migliore del lotto), in cui le clean vocals di Vortex sono inserite a forza, quasi fossero un obbligo dato il “successo” che hanno ottenuto nelle precedenti occasioni, o dal fatto che la breve ed oscura strumentale “The Fallen Arises” posta a metà tracklist sia salutata dall’ascoltatore come una salvezza dal restante mare di sterile ed insipida mediocrità.
Mi sembra perciò inutile in questa sede annotare la grande cura formale con cui è stato realizzato questo album, esemplificata nella bella confezione digipack a forma di manoscritto. A due anni di distanza dall’uscita “In Sorte Diaboli” rimane un disco anonimo, il peggiore mai realizzato dai Dimmu Borgir, il primo davvero insufficiente e che lancia pesanti dubbi sul proseguimento di carriera dei norvegesi. Ormai solo una macchina commerciale genera soldi?

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