mercoledì 2 dicembre 2009

MAIM - From The Womb To The Tomb



Informazioni
Gruppo: Maim
Anno: 2009
Etichetta: Soulseller Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Maimed
2. Smouldering Ashes
3. Ascending From The Grave
4. Dawn of Blood
5. Drop Dead
6. Carnal Feast
7. From the Womb to the Tomb
8. Envy The Dead
9. Ridden With Disease (Autopsy cover)
10. The Beyond

DURATA: 35:27



Che la Svezia sia un vulcano in piena eruzione di nuovi act che ripropongono old school è ormai cosa assodata ma è sempre una gioia apprendere che ce ne siano alcuni davvero validi.
Questa è l’annata di gente come i Tormented e perchè no proprio dei Maim.
Rispetto ai primi citati guardano meno in casa loro ed hanno richiami allo stile primorde assoluto della terra americana tanto da ricordare per vena Autopsy (non a caso la cover di “Ridden With Disease”), Repulsion e la prima era dei Death senza però dimenticare la Svezia che conta dei primissimi Grave o il tocco degli Asphyx.
I riff ad opera di Krille e Scott sono un vero e proprio viaggio infernale, drumming pestato di Otto e Rikard che ne scandisce l’andare con un basso pulsante e il suo growling ottantiano (spesso riverberato) quello che si dovrebbe realmente ascoltare quando si parla di DEATH METAL (Friden e soci vadano a ripetizione da questo ragazzo) se poi c’aggiungete dei buoni solos sgangherati/noisy ma coinvolgenti non si può non essere presi da tanta buona carne al fuoco!
Trentacinque minuti d’assalto serrato, battente che non lascia spazio a tecnicismi o inutili perdite di tempo l’unico obbiettivo è demolire l’ascoltatore “Smouldering Ashes”, “Ascending From The Grave”, “Carnal Feast” o la titletrack “From The Womb To The Tomb” sono da esaltazione con tanto di headbanging e confezione da sei di birra a portata di mano.
Tocca ad “Envy The Dead” far d’apripista alla loro versione della celeberrima “Ridden With Disease” (scelta azzeccata, ascoltate il disco e ne capirete il perchè) eseguita con perizia e con lo spirito giusto non sfigurando dinanzi alla versione originale che vede alla voce/batteria quell’idolo di Chris Reifert.
“The Beyond” col suo pesantissimo incedere pone la parole fine a sigillo, un album che ha tutte le carte in regola per entrare di diritto nelle discografie degl’appassionati sostenitori del genere, se è vero che c’è costantemente voglia di old school che sia suonato e vissuto come si deve questi ragazzi hanno interpretato la loro parte nella maniera più adatta, date loro ciò che gli spetta, la vostra fiducia.

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