martedì 1 dicembre 2009

RECUEIL MORBIDE - A Neverending Fight





Informazioni
Gruppo: Recueil Morbide
Anno: 2008
Etichetta: Rapture Music
Autore: Mourning

Tracklist
1. Domination
2. My Worst Defeat
3. Massive Destruction Weapon
4. A Neverending Fight
5. Premortem Ritual
6. A Faceless Terror
7. Insects
8. Skin On The Bones
9. Open The Scars

DURATA: 40:38



La band francese nel 2008 rilascia il suo terzo disco successore del forse troppo sottovalutato “A Waste Of Senses”.
Questo nuovo platter si presenta corposo e variegato come tradizione del combo che ha sempre cercato svolte repentine miscelando a dovere inserzioni grind, passaggi andanti sul black ed una buona dose di scariche thrash.
Le sue nove tracce si muovono quindi su di un terreno appetibile a varie tipologie d’ascoltatori anche se la produzione dai suoni puliti e tintinnanti non sempre valorizza dei brani che con una un pelo più sporca avrebbero acquistato in cattiveria.
L’operato della formazione dal punto di vista dei singoli è più che soddisfacente con prove sopra le righe del singer Julien dei Benighted (venuto in soccorso dei ragazzi per la realizzazione di esso) che si destreggia in maniera esemplera sia in fase di growling che nello screaming e di una coppia d’asce che riesce nell’opera di creare riff alcuni dei quali veramente di pregiata fattura (vedasi la titletrack “A Neverending Fight”).
Al basso si cimenta lo stesso chitarrista Beber che con un lavoro lineare tiene bene dando supporto ad un drumming che pur non impeccabile per scelte dimostra quantità espositiva non indifferente.
I picchi all’interno dell’album non mancano da citare sono una terremotante “Premortem Ritual”, la malvagia opener “Domination”, “Insects” con quel suo riffing iniziale altamente disturbato e l’incedere colmo di assonanze black o la gia citata titletrack.
Uno degli spunti che particolareggia la proposta è quello di trovare all’interno dei pezzi dei veri e propri momenti in cui la band sembra rifletta sul da farsi mettendo l’ascoltatore in fase di chi va là nel tentativo d’interpretare quale possa essere il prosieguo che verrà scelto ed eseguito.
Un album che ha mantenuto le promesse per una band che non è mai scivolata in clonazioni facili o scelte a casaccio, ben articolato e composto a cui vale la pena di dare una possibilità d’ascolto.
C’è chi suona cercando di esser personale e vi riesce.

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