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lunedì 5 marzo 2012JOE THRASHERInformazioni Autore: Mourning Traduzione: Dope Fiend Formazione Jim Shurben - Batteria Matt Ingram - Chitarra, Voce Scott Wark - Voce, Basso I Joe Thrasher sono per il sottoscritto una fra le più valide realtà all'interno del movimento revivalistico del thrash, i due dischi prodotti, "Metal Forces" e "Cries Of War", sono due piccole gemme. È quindi con piacere che mi accingo a conoscerli meglio. Benvenuti su Aristocrazia Webzine, come ci si sente ad aver ricevuto ottimi riscontri e supporto da molti appassionati del thrash? Posso tranquillamente dire che "Cries Of War" rientra fra le i migliori uscite nel genere nell'anno 2011. In primo luogo, grazie per le belle parole e per il sostegno. Siamo molto grati per l'enorme supporto che riceviamo dai fan del metal di tutto il mondo. È una grande cosa vedere che piacciamo a così tante persone. E, grazie a Facebook e a tutti gli altri social network, è incredibile vedere quanto si è diffusa la nostra musica in tutto il mondo. I feedback e il supporto sono toccanti, ci aiutano ad alimentare la nostra causa e ci danno una spinta aggiuntiva. Come nascono i Joe Thrasher e perché questo nome? L'ex chitarrista, Jose, e io eravamo appena usciti dalla line-up di una band death metal locale, i Deamon, ed eravamo impazienti di mettere su qualcos'altro. A entrambi piaceva di più il thrash del death e quindi abbiamo iniziato a parlare di fondare una band di cover thrash. Nello stesso periodo, gli dèi del metal mi hanno fatto incrociare un amico del mio vecchio quartiere, Jim. Sapevo che era un batterista e ho scoperto che non militava in nessuna band in quel momento. Jose e io ci siamo incontrati con lui e abbiamo iniziato a suonare alcune cose, come Slayer, Anthrax, Mortal Sin, ecc., con lui. Jim non amava particolarmente quelle band e dal primo minuto mi aveva colpito il suo modo di suonare. Quindi abbiamo iniziato a provare in studio e abbiamo fatto enormi progressi in pochi anni, arrivò Scott alla voce, Jose fu allontanato e al basso arrivò Gumby. Poi Gumby uscì e Scott prese il basso per farci diventare il trio che siamo ora. Non potevo immaginare di suonare con un gruppo migliore. Il nome è stato frutto di un altro momento in cui gli dèi del metal ci parlarono. Ci era spuntato in testa Joe Thrasher, tutti abbiamo pensato che fosse eccezionale e unico e quindi lo usammo! E, dopo più di nove anni, ancora lo amiamo. Dei vostri dischi ho sempre apprezzato il modo "nudo e crudo" eighties d'impostare i pezzi, quali sono le band che avete avuto come punti di riferimento in questi anni? Ci viene naturale creare canzoni che sono abbastanza semplici, solide e divertenti. Io personalmente annovero tra le mie più grandi influenze Guns 'N' Roses, Slayer, Anvil, Motorhead, Beatles, AC/DC e tonnellate di altri. Jim direbbe probabilmente alcuni degli stessi ma lui ha anche una pesante influenza punk nel suo drumming, che si adatta incredibilmente bene. Scott ha pure lui le stesse influenze ma ha anche un bagaglio enorme di NWOBHM e speed metal come Exciter, ecc. Quando Scott si unì alla band, il nostro songwriting cambiò molto (Scott è diventato il maggiore compositore) e con le sue influenze indirizzò davvero la band in una nuova (impressionante) direzione. Le sue capacità di scrittura delle canzoni erano proprio ciò di cui avevamo bisogno per consolidare quello che stavamo facendo. Com'è nata la passione per il thrash? Come vi siete avvicinati al genere e cosa vi ha fatto pensare fosse la strada giusta da seguire? Un naturale processo di estremizzazione credo. I primi a colpirmi furono gli AC/DC quando avevo circa sette anni, poi i Guns 'N' Roses quando avevo circa dodici anni; poi Ozzy, Metallica, Pantera e infine Slayer. Da loro mi sono avventurato nel death metal che però, dopo un paio di anni, iniziò ad annoiarmi e mi resi conto che era il thrash ciò che veramente amavo. Con l'entrata di Scott nella band, ho sicuramente scoperto l'amore per lo speed metal e il metal più tradizionale. Man mano che il nostro songwriting continua, sto notando che i Joe Thrasher sono molto più diversificati rispetto a una normale band thrash e sto cercando di scavare in questa diversità. Non amo particolarmente la polemica ma quando ci vuole ci vuole, la scelta di perseguire la via dell'autoproduzione è stata dovuta a una mancanza di offerte "decenti" da parte delle label? Se fosse così, quali sono secondo voi i criteri per il quale un'etichetta dovrebbe scegliere di supportare il progetto Joe Thrasher? Rilasciare "Cries Of War" con i nostri soldi era la cosa migliore. Abbiamo ricevuto offerte da alcune etichette ma alla fine abbiamo deciso che la nostra più grande scommessa fosse proprio di autoprodurci e poi lavorare alla distribuzione il più possibile. Le label con cui contrattavamo sarebbero state di grande aiuto ma avevamo già rotto ancora prima della stampa iniziale (e magari abbiamo anche perso dei soldi). Quindi abbiamo fatto da soli, spendendo un po' di più per la prima stampa dello stesso numero di unità. Siamo tutti favorevoli al supporto di un'etichetta e siamo attivamente alla ricerca di qualcuno che ristampi "Cries Of War" in vinile e magari anche "Metal Forces", in modo che le cose fondamentali (registrazione, costi dell'artwork, ecc.) siano già curate e che le finanze siano un problema minore. Il criterio sarebbe che una label sia appassionata a ciò che noi stiamo facendo e che ci dia una giusta quota che ci consenta di andare avanti. Siete attivi praticamente da una decade, com'è cresciuta la band? Quali sono gli ostacoli più duri che avete dovuto affrontare? Vi siete tolti un paio di sassolini dalla scarpa dopo queste due ottime release? Ho già accennato di come ci siamo evoluti ma quando abbiamo iniziato con il songwriting (prima dell'arrivo di Scott) le nostre canzoni erano puramente thrash. Veloci, più tecniche, non lineari. Con l'influenza di Scott, le nostre canzoni hanno acquisito una componente heavy-thrash, fluiscono meglio e in maniera più lineare. Per me una grande canzone è tale quando mantiene una struttura abbastanza semplice e che deve essere coerente con l'intero brano. Quando si inizia a lavorare con tempi dispari e riff complessi, questo deve essere in sintonia con il resto della canzone se si vuole ottenere una grande canzone in cui le persone possano facilmente identificarsi. Anche con voci che ti fanno cantare, un ritornello orecchiabile o altri piccoli appigli. Abbiamo sicuramente ottenuto molto di più con il metodo attuale. Con i Joe Thrasher sembra che tutti gli ostacoli siano abbastanza facili da superare, come se fossero solo una naturale progressione per arrivare a qualcosa di meglio, ad esempio i membri che se ne vanno; niente di tutto questo è mai stato un ostacolo per noi, solo un passaggio per ottenere qualcosa di migliore e ripartire da dove ci eravamo fermati non è mai stato difficile. È una soddisfazione incredibile avere un album finito tra le mani. È il risultato di tutto il divertimento e di tutto lo stress accumulato durante le registrazioni per avere il disco finito. È incredibile vedere poi tutto il duro lavoro alla fine giunto a compimento avendo un disco fisico in mano, è una grande liberazione di sicuro. Ed è anche un po' la chiusura di una porta e l'apertura di una nuova, quindi è anche bello da vedere. Avete la possibilità di presentare "Metal Forces" e "Cries Of War" a un pubblico che non ha ancora avuto modo di ascoltarli, quali pezzi simbolo scegliereste e quali sono gli aggettivi che identificano al meglio il carattere di entrambe le prove? Direi di ascoltarli tutti, sono album brevi, con venti canzoni e complessivamente circa un'ora di musica, veloce e dura, senza filler. Alcuni pezzi cardine secondo me: "SST", "Speed Kills", "Homicide", "We Are The Ones", "Cries Of War". Tutta bella roba e "Metal Forces", anche se è più grezzo e meno lucido, contiene grandi canzoni. Abbiamo fatto tutto questo da soli con l'aiuto del nostro amico Scott Cameron per il missaggio. Abbiamo registrato da soli la batteria, il che ha finito per dare un sacco di problemi più tardi nella fase di missaggio! "Cries Of War" ha un songwriting migliore, suona meglio, ha una produzione e una grafica migliori. Abbiamo migliorato tutto un po' con "Cries Of War". Parlare di scena canadese e thrash mi rende impossibile non nominare artisti quali Voivod, Sacrifice, Slaughter, Razor e Annihilator. Cos'hanno lasciato e continuano a lasciare in eredità a chi si cimenta in questo stile? Qual è il vostro pensiero su ognuno di essi? Penso che le più grandi influenze della scena canadese siano Annihilator, Anvil e Exciter. Gli Anvil sono rocciosi, con grandi atmosfere e groove. Gli Exciter hanno un'energia feroce. Gli Annihilator godono di un grandissimo lavoro alla chitarra. Le altre band che hai citato non hanno avuto un enorme impatto su di me ma tutte hanno dato un enorme contributo alla scena metal canadese e hanno fatto grandi cose. Altri degni di nota per me sono i Piledriver e, più recentemente, Goat Horn, Aggressor, Fatality e Metalian sono un gradino più in alto secondo me. Com'è in Canada la situazione thrash odierna? Ci sono formazioni che vi sentireste di consigliare per un ascolto ed eventuale acquisto? Anche in questo caso dico Aggressor, Fatality e Metalian. In aggiunta consiglio Signs Of Chaos, Sanktuary, Skull Fist, Diemonds, Goat Horn e Cauldron. Ci sono tante grandi band metal in Canada in questo momento e la lista potrebbe continuare a lungo. Me ne mancano alcune grandi, ma non mi vengono proprio in mente al momento. Ogni tanto rispunta fuori la "vecchia favoletta" che l'underground vada supportato sempre e con costanza, stranamente i siti sono inondati da notizie e spazi dedicati alle grandi realtà come Megadeth e Metallica (la lista sarebbe lunga) che nell'ultimo periodo hanno dato più "dolori di pancia" che altro (l'accoppiata "Lulu" / "Beyond Magnetic" è disarmante). Non è controproducente rendere comunque e forzatamente onore a certe realtà più per il loro passato che per quanto hanno fatto negli ultimi vent'anni nei quali sono state "assenti" (o quasi) dal produrre musica decente? Beh, non voglio criticare nessuno di questi gruppi. Band come i Metallica sono grandi. Hanno un'importanza storica e, anche se forse la loro musica non è grande come lo era nel 1983, stanno facendo quello che amano fare e ci sono ancora migliaia, se non milioni, di persone felici che siano ancora lì. Per me, tanto di cappello a loro. Per quanto riguarda "Lulu", secondo me è bello vedere una band come Metallica che sa essere sperimentale in questo modo. Anche con "Load" non sono rimasti ancorati agli standard di "Master Of Puppets", e hanno sfornato alcune grandi canzoni. I gruppi underground devono lavorare duro per ottenere esposizione, devono andare dove essa si può trovare. Ottenere visibilità è sicuramente una strada in salita ma bisogna compiere ogni sforzo per ottenere sempre un po' di più e cercare di essere creativi con il modo di farsi notare. Le persone supportano le band underground, è una cosa bellissima e il mio ringraziamento va a tutti loro. Avete avuto modo di portare i pezzi di "Cries Of War" in giro? Certo! Suoniamo tutte quelle canzoni live e lo facevamo già prima che "Cries Of War" uscisse. Sono tutte belle canzoni, davvero divertenti da suonare dal vivo! Com'è stata la vostra prima esibizione live? E l'ultima? Ci sono degli aneddoti legati a incontri o situazioni particolari accadute "on stage" delle quali ci vorreste mettere al corrente? Il nostro primo concerto è stato in un negozio di Pita. C'era poca gente e ricordo che avevo un cazzo di mal di gola e l'evento fu quasi cancellato. Si trattava di un concerto all'ultimo minuto e noi eravamo accecati dalla voglia di suonare! Il nostro primo concerto "vero" è stato circa una settimana dopo con Goat Horn e Rammer ed è stato incredibile. Il posto era gremito di persone, era la prima volta che il bar faceva un live metal e non erano preparati [ride]. Mi ricordo che a metà serata il bar era sold out di alcol, [ride di nuovo]! Il nostro ultimo concerto è stato fantastico, in un nuovo locale a Ottawa, il The Brass Monkey, un posto meraviglioso per concerti metal, con una sala da biliardo, un bel palco, un suono decente, birra a poco prezzo. Ai concerti ci divertiamo tantissimo, sono sempre una festa! Abbiamo fatto un sacco di concerti negli ultimi otto anni e molti di loro sono stati incredibili, notti magiche. Ecco una bella storia che ha ispirato "Metal Til You Puke" in "Cries Of War". Noi abbiamo suonato un sacco di live con gli Anvil. Una sera a Ottawa, Robb stava pestando come un forsennato sulla batteria come sempre, lui è uno dei miei batteristi preferiti e uno dei più grandi al mondo. Sono grato di aver avuto l'opportunità di vederlo suonare a pochi metri di distanza... comunque dopo che gli Anvil finirono, lui iniziò a vomitare come un matto: metal til you puke! Dopo mi disse che aveva iniziato a non sentirsi bene circa a metà del set ma ancora pestava come un pazzo. Poi abbiamo scherzato su "metal til you puke" e poco tempo dopo ho iniziato a scrivere il pezzo, che era un po' un omaggio agli Anvil. C'è un festival al quale vorreste partecipare o una band con la quale vorreste assolutamente condividere il palco? Oh sì, cazzo! Qualunque festival, li vorrei fare tutti! Il Wacken sarebbe sicuramente vicino alla parte più alta dell'elenco, in Canada l'Heavy TO / Heavy MTL, D-Tox Rockfest, Bluesfest. Negli Stati Uniti il Rock On The Range e l'Ozzfest. Altrove il Sonisphere, il Download, l'Headbangers Open Air, ecc., a tutti i festival mi piacerebbe suonare, non importa se grandi o piccoli. Band con cui vorrei suonare: più o meno tutte. Sarebbe bello suonare in tour con tutte le band metal. Cinque dischi che vi hanno cambiato la vita e cinque che non avreste mai voluto ascoltare? Il primo cambiamento nella mia vita musicale fu vedere Marty McFly che suonava "Johnny B. Goode" in "Ritorno Al Futuro". Questo mi fece desiderare davvero di suonare e fare rock! I dischi che mi hanno cambiato la vita: Guns 'N' Roses - "Use Your Illusion I" e "Use Your Illusion II" Ozzy Osbourne - "No More Tears" AC/DC - "Back In Black" Pantera - "Cowboys From Hell" Metallica - "Black Album" Non ho davvero alcun rammarico verso nulla che abbia ascoltato. Se penso che sia un album di merda, cercherò di assorbirlo come qualcosa che non voglio fare musicalmente e lo evitarò in futuro. Cosa c'è nel futuro dei Joe Thrasher? Programmi? Un nuovo disco già in lavorazione o ...? Andare avanti e puntare in alto. Abbiamo la musica nel sangue e grandi sogni. Abbiamo tenuto in piedi tutto questo per quasi dieci anni ormai, questa è la band in cui ognuno di noi tre era destinato a suonare. Questo è solo l'inizio. E anche stavolta mi fermo, l'intervista è arrivata al termine, vi lascio quindi la parola per concluderla come meglio credete. Grazie per l'opportunità, è stato davvero bello rispondere a quest'intervista. Grazie per il supporto. Per tutti i metallari lì fuori: fate un giro su www.joethrasher.com, ci sono tonnellate di bella roba da ascoltare/guardare/leggere/ecc.! Un grazie a tutti coloro che ci sostengono e ci aiutano a realizzare i nostri sogni! METAL!!!! |
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