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lunedì 12 marzo 2012DESECRATE - XIII The DeathInformazioni Gruppo: Desecrate Titolo: XIII The Death Anno: 2012 Provenienza: Italia Etichetta: Autoprodotto Contatti: myspace.com/desecrate.ge Autore: Mourning Tracklist 1. Croatoan 2. Roanoke 3. XIII 4. Tzunami 5. Anonymous 6. Mishkah'n 7. Hashashiyyin 8. Karma 9. Demon 10. My Devil's Gonna Cry 11. My Silent Crying 12. The Gallows Of Salem 13. The Illusion Gate 14. The Illusion DURATA: 39:14 Nel 2010 Aristocrazia pubblicava la recensione di una delle tante perle di metal italiano sconosciute ai più, "Moonshiny Tales – The Torment And The Rapture" dei genovesi Desecrate, formazione storica e tornata in piena attività tanto da fornire (finalmente) un successore a quell'unico episodio in questo 2012 con il secondo album intitolato "XIII The Death". La band è di quelle alle quali il tempo andato è stato di giovamento per inquadrare la direzione e le scelte da impostare per continuare ad avere un sound non forzatamente "unico" e riconoscibile al primo impatto ma di sicuro mantenente qualità e passione da vendere. Appare chiaro che vi sia stata una svolta ancor più intima, riflessiva e in alcuni casi quasi "romantica" nel "modus operandi" che da vita a un album ricco di frangenti delicati combinati alla più pura aggressività di stampo scandinavo. Un elemento solitamente ornamentale e d'accompagnamento, a meno che non si parli di musica di stampo classico/sinfonico, è divenuto in "XIII Death" fra i protagonisti, il piano s'inserisce ripetutamente anche in pezzi con un andamento frenetico e nervoso come "XIII" e "Anonymous", l'apice della collaborazione fra melodeath e lo strumento in questione si avverte in quelle che sono le opere più riuscite in tracklist, "Hashashiyyin" dov'è impossibile non notare un evidente rimando a Mikael Stanne & Soci e la successiva "Karma", un'escalation di sensazioni nella quale sono particolarmente incisivi i fraseggi più gotici e decadenti combinati con una corposa robustezza. Per come è assemblato "XIII Death" con i suoi vari intermezzi alle volte potrà lasciare l'impressione d'esser leggermente diluito o volutamente allungato, qualcuno dei pezzi brevi "intro - outro" era evitabile ma nulla di tutto ciò comunque incide sulla bontà di un disco che segna il definitivo ritorno sulla scena per i Desecrate. I testi quanto la scelta del titolo dell'album, verosimilmente ricollegabile alla figura del tredicesimo arcano dei tarocchi, per l'appunto "La Morte", sono il punto esclamativo che si mette in chiusura di frase, il senso che pare traspaia senza filtri da questo lavoro è la voglia imponente di andare oltre la fase di passaggio per rinascere e i Desecrate l'hanno fatto dimostrando che anche il lato più melancolico e artisticamente meno brutale ma più empatico può e dovrebbe esser considerato da chi ama il death metal. Sono qui per restare, accogliamo quindi con piacere "XIII The Death" e la nuova vita della formazione genovese, bentornati ragazzi. |
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