venerdì 30 marzo 2012

JUMPING JACK - Truck & Bones


Informazioni
Gruppo: Jumping Jack
Titolo: Truck & Bones
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: Aderock Records
Contatti: myspace.com/jumpingjackgroup
Autore: Mourning

Tracklist
1. She Made No Resist
2. Wet Desert
3. Crystal Tree
4. Into My Eyes
5. Churches Flames
6. Taxidermic Sensation
7. Fucking Holidays
8. Black Jack
9. Siren's Blast
10. Drunk Peanut
11. Neverth

DURATA: 48:38

Due anni, sono passati due anni dall'uscita del primo ep "Cows And Whisky" e a gran voce ritornano i francesi Jumping Jack con l'album di debutto "Truck & Bones", vogliono farsi sentire e lo fanno nel migliore dei modi.
Li avevamo lasciati vogliosi di divertire e carichi di una goliardia travolgente, li ritroviamo convinti, incazzati e con una prestazione muscolare che ha aumentato il tasso di ottani non mettendo di lato nessuna delle componenti passate come le incursioni groovy e il Kyuss sound ma con l'aggiunta di un tocco grunge percettibile in più situazioni che adesso ne completa la miscela esplosiva.
Quest'ultimo additivo è chiaramente riscontrabile nell'opener "She Made No Resist" nella quale echi degli Alice In Chains sono evidenti soprattutto nell'impostazione vocale del sempre bravo Julien Bells, nei momenti in cui decide di mettere di lato il graffiato irruento a favore di un'esecuzione più pulita e come non pensare a un accostamento nirvaniano in alcuni frangenti della successiva "Wet Desert"?
Che il sound dei Jumping Jack sia di quelli "bastardi", nel modo più corretto e piacevole d'interpretazione del termine, è evidente, riescono a essere convincenti nei pezzi più heavy e trascinanti come avviene in una "Into My Eyes" nella quale spiccano la semplicità del ritornello, la fase corale e le spinte di cassa ad opera di un Chris Dabrown scatenato.
I francesi incanalano una crosta southern godereccia in "Fucking Holidays" e "Siren's Beast", tengono il piede ben saldo sull'acceleratore ma essendo un grosso camion con tanto di rimorchio il mezzo prescelto per rappresentare la prestazione massiccia dell'album, era dovuto attendersi non grandi velocità piuttosto logicamente un'espressione di potenza e impatto dirompenti, ci hanno accontentati.
Il modo di sedurre con note e soluzioni dietro il microfono che sembrano sempre più un incrocio con la Seattle degli anni Novanta e l'evoluzione di Homme nelle sue varie creature sono stati pienamente assorbiti, ascoltate "Churches Flames", è lampante come una deriva dei Queens Of The Stone Age più malinconici s'inserisca nell'animo dei Jumping Jack e per non far torto a nessuno in "Taxidermic Sensation" è la band madre Kyuss a unirsi all'onda sonora del gruppo spalleggiandola e arricchendola ancor più.
Le prospettive erano rosee, non mi attendevo però un album così convincente ed essenzialmente maturo come "Trucks & Bones". Il trio, nel quale è d'obbligo citare il lavoro del bassista Manu Redhead perfetto nel dar manforte allo scatenato Chris dietro le pelli, possiede la piena consapevolezza dei mezzi a propria disposizione e li utilizza con una naturalezza e gusto sui quali c'è poco da discutere.
Leggendo avrete quindi compreso che ritengo questo disco un acquisto da fare, se poi aveste già avuto in passato il piacere d'ascoltare quella dose d'adrenalina che è "Cows And Whisky" sono sicuro che questo "Truck & Bones" non vorrete di certo perderlo, è puro godimento.

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