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lunedì 5 marzo 2012KAPTIVITY - Walk Into The PainInformazioni Gruppo: Kaptivity Titolo: Walk Into The Pain Anno: 2011 Provenienza: Italia Etichetta: Lo-Fi Creatures Contatti: Facebook - Myspace Autore: Akh. Tracklist 1. Intro 2. Kaptivity 3. Dawn Of The Immolated 4. The City Of Pain 5. Contaminated 6. Infected 7. Tortured 8. Burning Until The End 9. Obscure (Blind Path) 10. Outro (End Of Path) Giungono a noi da Parma al loro esordio assoluto i Kaptivity, band nata nel 2008 e.v. dalle ceneri dei Candlelight; escono allo scoperto grazie al lavoro della Lo-Fi Creatures che li produce con un ottimo digipac più libretto veramente ben confezionato e che grazie all’artwork torbido e morboso già ci permette di entrare dentro il mondo del gruppo. I nostri si presentano immediatamente con uno splendido biglietto da visita formato dall’intro e dal pezzo omonimo al gruppo in cui ci viene indicata la via del Death Metal old school in cui si evidenzia oltre alla potenza e decisione (decisamente più moderne), un attacamento a sonorità in bilico fra fine anni '80, scuola scandinava primi '90 (ascoltare l’arrangiamento in chiusura di "Dawn Of The Immolated" in cui i rimandi ai primi Entombed saranno chiarissimi) ed alcuni accenni americani del medesimo periodo. Si prosegue quindi con un D.M. dal sapore mortifero, cupo, in cui l’intromissione di melodie funeste ben si accompagna alle ritmiche serrate e a certe cavalcate che promettono scapocciamenti violenti ("Kaptivity" ne è veramente l’esempio lampante) appena il volume del vostro stereo oltrepasserà i 50 decibel per la felicità incontenibile del vicinato. Generalmente le chitarre lavorano doppiandosi, creando un wall of sound di sicuro impatto, merito anche di un basso che ispessisce la produzione e che fa notare ulteriormente quanto sia fondamentale per ottenere un effetto catacombale questo strumento, ma a volte per ricreare mood tetri e divagazioni atmosferiche le asce si scindono ottenendo risultati gradevoli all’orecchio marcio del sottoscritto. Ottima la prestazione vocale, sia per interpretazione che per la timbrica profondamente gutturale ma intelleggibile di Franz che ci riporta in lidi cavernosi, pesanti ed oppressivi come nel caso di "The City Of Pain" in cui tutte le influenze fuoriescono amalgamandosi alla perfezione. In alcune circostanze affiorano piccoli arrangiamenti di tipica scuola slayeriana o camei di spunto Morbid Angel come nella accattivante "Contaminated" o in "Tortured", ma la cosa che ben mi fa godere è il bilanciamento costante fra violenza e antemicità, dinamismo e monoliticità. Qui vorrei spezzare una lancia in favore del lavoro svolto dalla batteria che riesce a creare davvero la quadratura del cerchio, unendo impatto e versatilità in questo "Walk Into The Pain", e all’ottima produzione eseguita dai Moonlight Studios, che ha saputo cogliere le peculiarita dei Kaptivity. La chiusura di cd vede una ulteriore manifestazione di magistrale D.M. old school in "Burning Until The End" ed "Obscure" in cui i cambi di ritmo fanno immaginare sfaceli in sede live, in cui sarà difficile non essere posseduti dalle pennate e dall’ambientazione sulfurea che viene evocata prima di rigettarsi a testa bassa nel massacro più ferino e selvaggio, sempre sotto l’ala protettrice del sentiero più nero e scuro. L’outro conclusivo è la lapide tombale con cui si congeda questo lavoro, un arpeggio acustico breve ma intenso che per certi versi ricorda la poeticità dannata dei Tiamat di "The Astral Sleep". Questo è un album che ogni buon affezionato al Death Metal dovrebbe tenere in conto, se i gruppi citati vi hanno sempre fatto ingarzullire, se amate i Grave e la loro scuola, se i Serpent Ascending vi hanno sorpreso, se i Forgotten Horror vi hanno destato, se avete bisogno di vibrazioni sincere e maledette i Kaptivity faranno indubbiamente al caso vostro... sicuramente fanno al caso mio! Il sigillo è stato infranto, il sentiero è stato aperto! |
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