venerdì 9 marzo 2012

KHAOZ - Salvation Through Bloodshed


Informazioni
Gruppo: Khaoz
Titolo: Salvation Through Bloodshed
Anno: 2011
Provenienza: Olanda
Etichetta: Mad Lion Records
Contatti: myspace.com/khaozofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. Baptized In Sin
2. Damned Messiah
3. None ... When You Die
4. Insane Sneer
5. Paranoia In Extreme
6. When Daylight Fades
7. Shattered Light Insanity
8. The Martyred
9. My Own Punishment
10. Inveterate Fantasy
11. When Serpents Crawl

DURATA: 38:10

I Khaoz sono la classica creatura death metal votata al mondo dell'old school sound, non è un caso che in line-up si trovino musicisti membri ed ex di formazioni più conosciute quali Sinister, Houwitser, Dead Head e Pleurisy.
Dopo un ep rilasciato nel 2009 e intitolato "Twist The Knife A Little Deeper", nel 2011 hanno debuttato con l'album "Salvation Through Bloodshed", un lavoro solido, roccioso, orientato a chiamare in causa il passato storico del genere con nomi di riferimento come Morbid Angel, Bolt Thrower, Grave e Obituary.
Undici pezzi che per lo più sfruttano cadenze in mid-tempo, utilizzano il combinarsi di una voce growl profonda con una graffiante scream, espongono una discreta forma groovy e pur martellando pesantemente non disdegnano brevi aperture melodiche per fortuna non sdolcinate.
Non vi sono all'interno brani capolavoro, la qualità migliore del platter è l'avanzare con determinazione e compattezza, si possono ravvisare in pari numero sia apici che momenti di stasi tanto che l'ascolto scorre senza intoppi regalando un paio di doverose scapocciate, portando a termine il suo onesto "compito".
Inutile che vi suggerisca uno o più episodi sui quali puntare, sono invece indicabili un paio di pecche che hanno limitato il valore di una prestazione dignitosa qual è quella di "Salvation Through Bloodshed". Esse risiedono soprattutto nell'interpretazione "scream" di Olav a tratti quasi fastidiosa e che contemporaneamente non possiede lo spessore per supportare quella del compagno di ruolo, è vero che caratterizza e offre una variante al growl di Johan Wesdijk ma proprio non va giù.
È invece contrariamente apprezzabile il lavoro dietro le pelli di Edwin Nederkoorn che con dei cambi di tempo azzeccati apporta quel minimo di dinamicità alla proposta, mantenendola vivace quanto basta a far drizzare le antenne.
"Salvation Through Bloodshed" è la base, da qui in poi i Khaoz potranno lavorare sul loro death metal di stampo old school, donandogli magari un pizzico di personalità propria nel tentativo di ritagliarsi un piccolo spazio all'interno di un panorama ormai in costante saturazione.
Gli appassionati del periodo anni Novanta non neghino loro un passaggio nello stereo, c'è del buono e potreste quindi gradirne l'ascolto.

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