Informazioni
Gruppo: Wizz Wizzard
Titolo: Tears From The Moon
Anno: 2013
Provenienza: Belgio
Etichetta: Rocksector Records
Contatti: facebook.com/wizz.wizzard.belgium
Autore: Mourning
Tracklist
1. Demons, Bad Witches
2. Six Feet Underground
3. Hidden Paradise
4. Tears From The Moon
5. Insanity
6. Vampires In The Valley
7. Crazy Wizzard [live]
8. Motorhead [live]
9. Reflections From Hell
10. Desire
DURATA: 47:27
Chi siano i Wizz Wizzard l'ho scoperto da poco: la formazione belga mi era totalmente sconosciuta prima che mi venisse recapitato il debutto "Tears From The Moon", edito per la Rocksector Records. Mi sono così imbattuto in una band sorta nel 2007 e che ha dato alle stampe un primo album rivolto a un pubblico ben specifico: gli amanti dell'heavy vecchia scuola, quello che ancora puzza piacevolmente di hard rock anni Settanta.
"Tears From The Moon" va sul semplice, la base difatti attinge dall'epoca d'oro dei Sabbath e primi Iron Maiden, prendendo qualcosa dei Saxon, Dio e della verace carica dei Motorhead; ciò è abbastanza evidente, tant'è che brani come l'apertura "Demons, Bad Witches", "Six Feet Underground", la titletrack e l'episodio live "Motorhead" bastano per comprendere quanto la passione e il modo di vivere la musica abbiano radici ben salde e devote al passato che ha scritto parte fondamentale della storia. Il gruppo se la cava bene, infilando un pezzo in stile power ballad quale potrebbe essere considerato "Hidden Paradise", uno che dona atmosfera "ozzyana" come "Vampires In The Valley" e un altro roccioso che mette in evidenza la prestazione dell'asse ritmico tipo "Insanity", dimostrando che si può produrre della musica soddisfacente, evitando di complicarsi la vita con chissà quali giri e controgiri.
Certamente l'approccio è un po' datato, ma questa scelta voluta fa sì che la proposta mantenga quel fascino retrò che la spinge lontano migliaia di anni luce dal mondo delle produzioni seriali odiernamente tanto in voga. C'è da dire inoltre che l'inserimento delle due tracce live poco prima della chiusura ha giocato a loro favore, poiché — non utilizzandole come bonus né riempitivi, ma come parte integrante della scaletta — sia la già chiamata in causa "Motorhead" che la convincente "Crazy Wizzard" anticipano, senza far perdere il passo e l'attenzione, la sostanziosa "Reflections From Hell" e la conclusiva "Desire" dallo spiccato comparto melodico.
I Wizz Wizzard chiamano a raccolta la vecchia guardia, a loro è dedicato "Tears From The Moon" ed è sempre a loro che suggerisco di ascoltarli, prendetevi del tempo e divertitevi.
Gruppo: Wizz Wizzard
Titolo: Tears From The Moon
Anno: 2013
Provenienza: Belgio
Etichetta: Rocksector Records
Contatti: facebook.com/wizz.wizzard.belgium
Autore: Mourning
Tracklist
1. Demons, Bad Witches
2. Six Feet Underground
3. Hidden Paradise
4. Tears From The Moon
5. Insanity
6. Vampires In The Valley
7. Crazy Wizzard [live]
8. Motorhead [live]
9. Reflections From Hell
10. Desire
DURATA: 47:27
Chi siano i Wizz Wizzard l'ho scoperto da poco: la formazione belga mi era totalmente sconosciuta prima che mi venisse recapitato il debutto "Tears From The Moon", edito per la Rocksector Records. Mi sono così imbattuto in una band sorta nel 2007 e che ha dato alle stampe un primo album rivolto a un pubblico ben specifico: gli amanti dell'heavy vecchia scuola, quello che ancora puzza piacevolmente di hard rock anni Settanta.
"Tears From The Moon" va sul semplice, la base difatti attinge dall'epoca d'oro dei Sabbath e primi Iron Maiden, prendendo qualcosa dei Saxon, Dio e della verace carica dei Motorhead; ciò è abbastanza evidente, tant'è che brani come l'apertura "Demons, Bad Witches", "Six Feet Underground", la titletrack e l'episodio live "Motorhead" bastano per comprendere quanto la passione e il modo di vivere la musica abbiano radici ben salde e devote al passato che ha scritto parte fondamentale della storia. Il gruppo se la cava bene, infilando un pezzo in stile power ballad quale potrebbe essere considerato "Hidden Paradise", uno che dona atmosfera "ozzyana" come "Vampires In The Valley" e un altro roccioso che mette in evidenza la prestazione dell'asse ritmico tipo "Insanity", dimostrando che si può produrre della musica soddisfacente, evitando di complicarsi la vita con chissà quali giri e controgiri.
Certamente l'approccio è un po' datato, ma questa scelta voluta fa sì che la proposta mantenga quel fascino retrò che la spinge lontano migliaia di anni luce dal mondo delle produzioni seriali odiernamente tanto in voga. C'è da dire inoltre che l'inserimento delle due tracce live poco prima della chiusura ha giocato a loro favore, poiché — non utilizzandole come bonus né riempitivi, ma come parte integrante della scaletta — sia la già chiamata in causa "Motorhead" che la convincente "Crazy Wizzard" anticipano, senza far perdere il passo e l'attenzione, la sostanziosa "Reflections From Hell" e la conclusiva "Desire" dallo spiccato comparto melodico.
I Wizz Wizzard chiamano a raccolta la vecchia guardia, a loro è dedicato "Tears From The Moon" ed è sempre a loro che suggerisco di ascoltarli, prendetevi del tempo e divertitevi.