venerdì 9 marzo 2012

SIENA ROOT - Root Jam


Informazioni
Gruppo: Siena Root
Titolo: Root Jam
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Transubstans
Contatti: myspace.com/sienaroot
Autore: Mourning

Tracklist
CD 1
1. Introduction
2. The Rat
3. Waiting For The Sun
4. Bhimpalasi
5. Into The Woods
6. Words

CD 2
1. Trippin
2. Bhairavi Thumri
3. Dreams Of Tomorrow
4. Long Way From Home
5. Rasayana
6. Reverberations

DURATA: 1:31:00

Chi segue Aristocrazia da tempo sarà a conoscenza del fatto che il sottoscritto non ami particolarmente scrivere di prestazione live, "Root Jam" degli svedesi Siena Root è una delle rare "scappatine" in tale ambito e seppur si parli di una prova in formato cd vi posso assicurare che la sensazione di essere "on stage" sia veramente intensa.
La formazione vive nel retrò sound, è figlia della cultura anni Settanta e questo doppio disco contenente oltre un'ora e mezza di musica raccoglie alcune delle perle scritte dagli scandinavi nella loro avviata carriera.
Il primo disco si apre con "Introduction" su tema di Ennio Morricone ma è con "The Rat" e la voce di Sanya che s'inizia a far sul serio, l'hard rock è vivace, intenso e con "Waiting For The Sun" e la strumentale "Bhimpalasi" il sound diviene più ricco ed estroso grazie alla partecipazione del sitar a cura di Stian Grimstad e dell'organo in bella mostra di un KG chitarrista spettacolare anche in fase d'assolo.
Aumento di bassi e movenze groove sono palesi nell'incedere di "Into The Woods", cambio dietro il microfono con l'entrata di Oskar e altri inserimenti estranei al classico mood dei Siena Root, fanno la loro comparsa il flauto di legno di Anna Sandberg con un piacevole ed etereo assolo e la ghironda (strumento utilizzato anche in ambito metal, chi segue band come gli Eluveitie e In Extremo avrà già avuto modo d'incrociarne i suoni) di Tangman lasciando all'ultima "Words" il compito di chiudere il cd "uno" con l'ennesima guest stavolta alla sei corde, è il bluesman Maxi Dread l'ospite designato ad apportare qualità aggiuntiva al brano.
Se le atmosfere dai tratti evocativi della prima parte di quest'opera mi avevano alquanto soddisfatto, con le canzoni che danno il via alla seconda sezione rimango a dir poco estasiato, "Trippin" e "Bhairavi Thumri" abbandonano i suoni "elettrici" per affidarsi all'intimità dell'acustica, "gira la ruota" al microfono ed è il turno di Jonas Ahlen. Vogliamo soffermarci sul lavoro d'organo che introduce "Long Way From Home" e del modo con il quale i Siena Root jammano spudoratamente e naturalmente nelle conclusive "Rasayana" e "Reverberation" ne vogliamo parlare?
Questo "Root Jam" è una chicca per appassionati, per nostalgici del sound fine anni Sessanta e anni Settanta, se si è adoratori di formazioni culto quali sono Deep Purple, Uriah Heep, Vanilla Fudge, Jefferson Airplane e non ultimo Jimi Hendrix, uno che dove c'è classe e ispirazione "free" sembra proprio non poter essere assente, quest'album farà decisamente per voi.
Se aveste incrociato in passato i Siena Root apprezzandoli, l'acquisto sarebbe quasi un obbligo morale da espletare verso la collezione della quale siete in possesso, come perdersi uno spettacolo simile? E soprattutto, perché farlo?

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