Informazioni
Gruppo: Profetus
Titolo: ...To Open The Passages In Dusk
Anno: 2012
Provenienza: Tampere, Finlandia
Etichetta: Contagion Releasing/Rusty Crowbar (LP) - Weird Truth Productions (CD)
Contatti: facebook.com/SaturnineDoom - myspace.com/profetus
Autore: Bosj
Tracklist
1. When Autumn Cries A Fiery Canticle
2. The Watchers Dusk
3. The Shoreless
4. Burn, Lanterns Of Eve
DURATA: 58:12

"...To Open The Passages In Dusk" è il seguito del debutto del 2009, "Coronation Of The Black Sun", e continua lungo la strada da esso solcata, seppur con qualche aggiustamento. La produzione, innanzitutto, è oggi limpida e chiara, priva delle sbavature di qualche anno fa, permettendo di apprezzare meglio tutte le diverse sfaccettature che i quattro musicisti hanno creato all'interno del proprio lavoro, soprattutto la profondità delle chitarre. A seguire, l'impressione è che questo secondo full lenght sia ancora più spirituale, più intimo, rispetto al suo predecessore. Di nuovo troviamo nei ringraziamenti l'espressa citazione di Johannes Nefastos e della "Società e fratellanza della Stella di Azazel" (per maggiori informazioni: www.azazel.fi ), di nuovo le tematiche ruotano attorno all'asse mistico ed esoterico, ma maggiori sono le dilatazioni, maggiori gli spazi in cui l'ascoltatore si perde durante il viaggio che è "...To Open The Passages In Dusk".
Le tastiere di S. Kujansuu si ritagliano questa volta un ruolo non maggiore, ma diverso rispetto al passato, più "libero" e meno strumentale rispetto a chitarre, batteria e voce (anche questo disco pare essere registrato senza l'ausilio di linee di basso), di qui il maggior coinvolgimento emotivo. Mancano questa volta i cori femminili, allontanando il gruppo da possibili accostamenti inopportuni quali i "vicini" Skumring, ed avvicinandolo ancor di più invece alla scena finlandese più classica (Skepticism, Shape Of Despair, Tyranny, eccetera).
Come di consueto, i brani sono lunghissimi e lentissimi, la varietà è inesistente e il disco inizia esattamente come finisce. Riff monolitici e dilatati, growl gutturale e cavernoso, batteria a scandire il tutto con ritmi estremamente ripetitivi e misurati, con una cassa profondissima.
Se siete detrattori del genere (purtroppo per voi) non sarà "...To Open The Passages In Dusk" a farvi cambiare opinione, mentre se i nomi di cui sopra sono ospiti abituali del vostro lettore, i Profetus vi ammalieranno, vi culleranno, vi condurranno lungo i loro passaggi crepuscolari e al vostro ritorno non vedrete l'ora di partire di nuovo. Ancora, questo disco, ad un ascolto più attento e curioso, potrebbe essere l'occasione di approfondire le vostre conoscenze e di incrociare la vostra strada con quella della filosofia della Stella di Azazel, per puro piacere di scoperta personale.