domenica 3 giugno 2012

SHATTERED DESTINY - Fragments


Informazioni
Gruppo: Shattered Destiny
Titolo: Fragments
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/Shattered.Destiny.Band
Autore: Mourning

Tracklist
1. Welcome
2. Deceitful Heart
3. Oblivion
4. Epilogue

DURATA: 22:48

Chi sono gli Shattered Destiny? Fino all'altro ieri non sapevo neanche esistesse questa band, mi giunge fra le mani la copia di "Fragments", il loro primo ep, e leggendo l'allegato informativo mi trovo al cospetto di una sfilza di nomi altisonanti che hanno collaborato con questa giovane realtà.
L'asse U.S.A. - Svezia ha portato il quartetto formato da JJ (voce), Roman G. (chitarra), Steven S. (chitarra) e Lena H. (basso) ad avere dietro le pelli il signor Mark Zonder (Warlord, Jim Matheos ed ex Fates Warning) e a schierare una squadra invidiabile di matrice europea negli altri ambiti, troviamo infatti Martin Brändström dei Dark Tranquillity che ha messo a disposizione i suoi Rouge Studios Sweden per la registrazione sotto la supervisione di Joacim Cans degli Hammerfall; ancora un Hammerfall al settore missaggio, parlo di Pontus Norgren, mentre lo storico chitarrista dei Dark Tranquillity Niklas Sundin ha realizzato la cover e Jens Bogren (Opeth, Katatonia, Bloodbath, Amon Amarth, Paradise Lost etc.. etc...) ne ha curato il missaggio nei Fascination Strees Studios, direi che come presentazione è a dir poco in pompa magna. E la musica?
Eh, la musica è inusuale, non è del tutto prog, non è del tutto thrash, spara in più direzioni e molti dei colpi vanno pure a segno tenendo conto però che abbiamo a che fare con soli ventidue minuti e rotti, quattro pezzi nei quali comunque qualche fase altalenante è presente.
Ci sanno fare e questo è fuor di dubbio, prendete l'opener "Welcome", per il brano è possibile usare il termine "progressivo" ma non è di sicuro quello che intendono molti, legato a chissà quale evoluzione tecnica, qui è la chitarra che sembra entrare e uscire di scena volutamente, quasi a "spingere" col lavoro di basso insistente a fornire tale sensazione mentre è diverso l'approccio di "Deceitful Heart", con l'apertura affidata a un assolo dolciastro e chitarre arpeggiate, l'atmosfera assume una forma più delicata che è però accompagnata da un incupimento generale netto che diviene profondo nel momento in cui il sound aumenta d'impatto.
Fin qui nessun tipo di problema particolare se non per la voce di JJ difficile da digerire ai primi ascolti, è evidente che la sua volontà di forzare in maniera tutt'altro che sporadica sia più che voluta e che sia capace di cantare in pulito lo si può riscontrare senza troppi problemi, sembra però che fra il mascherare filtrando le linee e quelle aggressive esageri però, e c'è il però. Inserite in questo contesto nel quale vedono spesso e volentieri la compagnia di backing vocals (Johan Aremyr, Pontus Norgren e Joacim Cans) hanno un loro senso, magari in un brano ripetitivo come "Oblivion", dove spicca soprattutto l'ottimo operato di Zonder, non sono proprio il massimo ma ci può stare che una su quattro non sia a livello delle altre.
È anche vero che il platter si chiude con la cosiddetta ciliegina sulla torta: "Epilogue" è una canzone versatile, dinamica, sinfonica che riesce a esprimere al meglio le potenzialità degli Shattered Destiny e quindi il tentennamento antecedente viene equilibrato.
Non so quale possa essere la direzione futura del combo, Mark Zonder è già fuori causa, questo "Fragments" è un ascolto non proprio semplice e potrebbe venir osteggiato soprattutto da chi preferirà un "on air" frettoloso al più adeguato approfondimento. Sono solo quattro episodi ma chissà che da queste premesse a breve, magari con un sound più "centrato", possano regalare un buon debutto.
Non rimane altra cosa da fare che attendere e quindi provate a dare una chance all'ep, dovessero piacervi, il percorso da seguire è il solito, l'importante è non dimenticarsi il nome.

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