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Autore: Leonard Z
Oggi ho l'onore di poter intervistare nuovamente uno dei migliori musicisti nel campo del metal classico che esistano in Italia. Siamo ancora insieme a Tommy Vitaly, il guitar hero fiorentino che da poco ha fatto uscire il suo secondo album intitolato "Hanging Rock".
Ciao Tommy, felicissimo di riaverti con noi qui ad Aristocrazia Webzine. Sono passati due anni dal tuo debut album, alcune domande proprio su quello, su "Just Me". Come è andato in termini di accoglienza e vendite?
Tommy Vitali: Ciao Leo! È un piacere essere qui intervistato da te! Sì, ormai sono passati due anni da quel debut chiamato "Just me". Devo ammettere che per essere un disco quasi totalmente strumentale sono soddisfatto dell'accoglienza che ha avuto, molte persone lontane dalla musica strumentale lo hanno apprezzato, e questo mi fa pensare che i pezzi vadano diritti al cuore, indipendentemente dal genere che suono. Anche la stampa lo ha accolto bene, se si considera che nel 2010 piazzare un disco rock tutto strumentale non è impresa facile. Per le vendite abbiamo piazzato tutte le mille copie stampate dalla IceWarrior, quindi possiamo essere soddisfatti. In Giappone so che ha avuto un riscontro notevole.
Se tu potessi tornare indietro cambieresti qualcosa di "Just Me"?
Beh... si cambierebbe sempre qualcosa dei dischi fatti. Non tanto per quanto riguarda la musica o gli arrangiamenti, piuttosto per la produzione, alcuni suoni etc. Ad avere tanti soldi ci sarebbe sempre da far meglio! Comunque sono soddisfatto, soprattutto perchè ho fatto tutto DA SOLO, e fare tutto da solo comporta un sacrificio enorme, sia per tempo che per soldi.
Passiamo a "Hanging Rock". Perché questo titolo?
Perché mi piace molto un film anni '70 intitolato appunto "Picnic Ad Hanging Rock". Mentre componevo la titletrack, mi venne in mente quel film e pensai che il titolo sarebbe calzato a pennello! Qualcuno mi ha detto "ma non è un titolo buono per un disco metal"... io penso che non esistano titoli adatti a un genere, esiste solo l'ispirazione!
Dopo Rock It Up adesso sei su IceWarrior Records, perché questo cambiamento?
Ops, in realtà la Icewarrior Records è un ramo della Rock It Up Records. Entrambe sono gestite da Franko Sturm. Quindi diciamo che sono sotto Icewarrior Records, che in realtà è anche Rock It Up!
Come in "Just Me" anche in "Hanging Rock" ci sono grandi nomi del metal mondiale. Come fai a farti circondare sempre da nomi così altisonanti? È merito del tuo spiccato virtuosismo?
Non direi. Direi piuttosto che è stata apprezzata l'umiltà nel modo di proporsi a questi grandi nomi. Poi sicuramente quasi tutti hanno voluto ascoltare il pezzo in questione prima di dire "sì" o "no" (e questo mi fa molto piacere). Alcuni li ho contattati come un salto nel buio, tipo David Defeis o Todd LaTorre. Altri li ho potuti conoscere tramite amicizie in comune, come Mats Leven, Carsten Schulz, Michele Luppi... Ho trovato musicisti molto bravi sicuramente, ma anche molto umili e molto gentili, con voglia di confrontarsi, a differenza invece di diverse persone che si possono trovare nell'underground che pensano di essere Dio in terra e poi si rivelano dei flop.
Qual è, secondo te, il miglior pregio di "Hanging Rock" e quale il maggior difetto?
Come pregio direi la forza di arrivare diritto al cuore, senza tanti fronzoli, cazzo il metal è così! E anche il fatto di avere dei signori cantanti dietro il microfono. Come difetto direi forse qualcosa nei suoni delle chitarre ritmiche.
Per chi ama la parte tecnica della musica, ci puoi dire come si sono svolte le registrazioni?
Ma certo! Tutti i cantanti hanno registrato nel loro studio personale. Andrea Torricini ha registrato il basso nel mio studio casalingo. Basso diretto nella testata e poi nella scheda audio. Io ho registrato chitarre elettriche, acustiche e tastiere nel mio home studio ('na fatica da solo!). Niente Pod o simili (come invece era avvenuto su "Just Me"). Elettriche con sm57 davanti agli speaker, acustiche con mic a condensatore dirette nella scheda audio. Rhino ha registrato la batteria nel suo studio in Florida. Ho poi fatto mixare e masterizzare il tutto da Roberto Priori a Bologna ai Pri-studios. Tutto qua!
C'è qualche speranza di vedere il tuo progetto in sede live? Ti confesso che piacerebbe a molti!
A dire il vero ho mandato qualche richiesta in giro per poter suonare, qui in Toscana, ma anche fuori, solo che, anche se sei raccomandato, si trova un muro! O di silenzio, oppure di "ti farò sapere", poi si finisce nel dimenticatoio. Io ci provo, ma tanto son sempre i soliti nomi a suonare in giro, o le solite, infinite, tribute band.
Tommy Vitaly è la chitarra. Cosa consiglieresti ai giovani musicisti che vogliano diventare come te?
Di non diventare come me!!! [ride] A chi vuole avvicinarsi alla chitarra, o comunque a uno strumento in generale, consiglio di ponderare su cosa veramente uno voglia dalla musica e dallo strumento. Mi spiego meglio. Se vuoi suonare per "sport", come passatempo con gli amici, allora prendila pure con calma, divertiti, arriva dove puoi arrivare, ma fai la tua vita "normale", con una fidanzata, una moglie, una famiglia, i tuoi interessi, i tuoi studi, il tuo lavoro, il tuo tempo libero con gli amici etc... Se vuoi suonare per diventare BRAVO, e intendo musicista completo a 360 gradi, allora sappi che ci vogliono tanto sacrificio e tante rinunce. La musica è egoista. Se c'è lei non ci deve essere nessun altro. Almeno nel periodo di training, di apprendimento di "base", che dura comunque anni e anni. Io consiglio, a distanza di tanto tempo da quando ho cominciato, la prima soluzione.
La cosa più bella che ti sia successa legata al tuo progetto musicale?
La cosa più bella è l'aver collaborato con tanti personaggi del panorama metal internazionale di cui ero e sono ancora fan! E anche l'aver avuto la libertà di scrivere musica senza alcuna restrizione né dover cambiare qualcosa per far sentire di più uno strumento o un altro, cosa che di solito succede con una band a più elementi.
Sei un musicista fiorentino, cosa ci puoi raccontare della scena della tua città, e anche, in generale, di quella italiana?
Oh mio Dio... domandaccia. Sarò onesto: merda! L'unica cosa che salvo è la voglia, il fermento di far sì che la scena metal sia viva. L'unica cosa che salvo. Per il resto che devo dire mi pare un po' che assomigli alla politica: il "potere" di decidere è in mano a pochi e i privilegiati sono sempre i vecchi, soliti nomi, che anche io ho apprezzato ai tempi d'oro forse, ma oggi fanno dei dischi orribili! Dall'altra parte c'è una schiera di troppe band nuove, che, per carità, è bene che facciano musica, ma hanno la pretesa di essere chissà chi, quando invece i dischi sono brutti, e spesso prodotti male. Cantanti stonati (ma che pensano di essere intonatissimi), batteristi fuori tempo ("ma che dici, io spacco, vo velocissimo!"), fonici che registrano ALBUM e invece la qualità è peggio dei demo anni '80. Band di figli di papà che spendono soldi per far stampare il cd all'etichetta, masterizzano a Los Angeles per altre migliaia di euro chissà per avere poi quale risultato, che PAGANO per aprire a bands più famose. Per i live senza dover pagare, solo tribute band o vecchie band del passato che ormai, ripeto, fanno musica brutta a parte quando eseguono dal vivo il successone di quindici anni fa. Che altro devo aggiungere?
Prima di avere un tuo progetto personale militavi nei SevenGates, cosa ci puoi dire del tuo passato? Come lo vedi ora che hai un progetto di successo tutto tuo?
Ho un bellissimo ricordo del periodo SevenGates, con i suoi alti e i suoi bassi. Abbiamo fatto due dischi con delle belle canzoni. Voglio bene a tutti i ragazzi che ci hanno militato. Mi sarebbe piaciuto anche continuare coi SevenGates, ma poi le nostre vite hanno preso percorsi diversi per vari impegni che comunque la vita a una certa età ti pone davanti. All'epoca comunque c'erano più speranze per i gruppi emergenti, non era da tutti avere un contratto discografico con tanto di pagamento da parte dell'etichetta discografica! Già, perchè la vecchia MegaHard Records ci pagò tutte le spese di registrazione in studio! Oggi sarebbe un sogno. Ora devo dire che mi sento molto soddisfatto della scelta che ho fatto col mio progetto solista, anche se da solo fatico molto di più a gestire tutto!
Domanda d'obbligo: come vedi il mondo del metal oggi, soprattutto per le nuove generazioni?
Be' di metal buono esce veramente poco. Si sta dietro alla tecnica, alla strumentazione, ma non tanto al metal, alle emozioni. Alle nuove generazioni consiglio di ascoltare prima tutto il materiale metal anni '70 e anni '80, e non di partire subito con queste nuove band che si spacciano per metal, quando invece sono solo degli ibridi non si sa bene di cosa!
Lascio a te l'ultimo messaggio per i nostri lettori, grazie per averci concesso questa intervista.
Ringrazio tutti i lettori e vi invito a dare un ascolto al mio nuovo disco sul sito ufficiale www.tommyvitaly.com. Potete trovarmi anche su Facebook a www.facebook.com/tommyvitalyofficial
Infine ringrazio Aristocrazia Webzine e te Leo per questa bella intervista!