venerdì 4 dicembre 2009

ATROPHY - Violent By Nature


Informazioni
Gruppo: Atrophy
Anno: 1990
Etichetta: Roadrunner Records
Autore: ticino1

Tracklist
1. Puppies and Friends
2. Violent by Nature
3. In Their Eyes
4. Too Late to Change
5. Slipped Through the Cracks
6. Forgotten But Not Gone
7. Process of Elimination
8. Right to Die
9. Things Change

DURATA : 41:33



L’Arizona é uno stato nel sud-ovest degli Stati Uniti che confina con il Messico. Come potete immaginare, il clima è arido e offre spazio a rettili e aracnidi di ogni tipo. Metal? Buona domanda. Credo che i nomi dei gruppi provenienti da quest’angolo sperduto, occupato da appena poco più di sei milioni di abitanti, si possano contare sulle dita di una mano.
Non so dire se l’atrofia (in senso figurato) climatica e demografica abbia contribuito alla scelta del nome di questo gruppo thrash formato nel lontano 1986. Infine contano solo le testimonianze lasciate. Mi permetto di infilarmi nel ruolo dell’archeologo metallico vissuto, per presentarvi il secondo lavoro “Violent By Nature”. Il primo disco (Socialized Hate) fu accolto con entusiasmo da gran parte dei critici dell’epoca. Personalmente non capii mai perché. “Violent By Nature” lo acquistai a Zurigo e dopo il primo ascolto me ne innamorai subito. Allora ero già sui binari del death, che avanzava conquistando la scena e i cuori degli ascoltatori. Il thrash morente mi offriva comunque saltuariamente spunti interessanti come gli Exhorder o gli Atrophy.
Come detto sopra, comprai il disco (vinile, notizia importante) che mi conquistò subito. Perché? È molto semplice da spiegare. I riffs offerti sono suonati in maniera precisa e inesorabile anche nei pezzi più lenti. Lo stile utilizzato già all’inizio della canzone d’apertura “Puppies And Friends” si ritrova in diversi pezzi, risvegliando l’interesse dell’ascoltatore avido di scuotimenti di testa. Girando il vinile, ci si trova davanti a “Forgotten But Not Gone”, che si muove nella falsa riga del pezzo d’entrata, dando sì un tocco di déjà vu, ma senza annoiare l’ascoltatore. Quello che conta è l’impatto, non il messaggio!
Ricapitoliamo. Gli Atrophy furono di per sé un gruppo che non riuscì mai a sfondare (forse grazie alle orrende copertine…) e che non produsse mai dischi sfavillanti o altisonanti. I due dischi gettati sul mercato allora (e ancora sempre) saturo, erano di buona fattura e validissimi. Ascoltateli e ringraziate questi musicisti per la passione da loro investita a suo tempo.

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