sabato 5 dicembre 2009

HAMMERWHORE - Hammerwhore


Informazioni
Gruppo: Hammerwhore
Titolo: Hammerwhore
Anno: 2005
Provenienza:
Etichetta: Witches Brew
Contatti: angelfire.com/tx6/hammerwhore
Autore: G.B. Morbosus

Tracklist
1.Victim Of Psycho-Toxin
2.Devotion To Violence
3.Heavy Metal Destroyers
4.Possessed By The Mosh
5.Long Live Metal
6.Evil Command
7.Onward To Oblivion
8.Outlet Of Lust
9.Mercy To None
10.Scream Bloody Rock & Roll
11.Hammerwhore
12.Slave To Hell
13.Curse Of The Living Dead
14.Loyal To War
15.Mercyless Brutality
16.Raise Hell

DURATA 31:26

Gli Hammerwhore sono un quartetto statunitense, nascono in Texas nel 2001 e come ogni band thrash texana che si rispetti fanno un gran casino. Evidentemente crescere a birra, thrash e fagioli fa bene più di quanto non si creda!
Detto questo, procediamo ad inserire il cd nel lettore. Il gruppo non si fa pregare e comincia da subito a scaricarci addosso una valanga di thrash ben miscelato con l'hardcore, una miscela che pare stia tornando in voga negli ultimi anni. Il disco parte con un riff bello massiccio, che farebbe la gioia di Joel Grind; a volerla dire tutta l'influenza dei Toxic Holocaust si sente parecchio in questo album, anzi buttandola proprio giù bene vi posso descrivere il sound di questi ragazzi così: prendete i Toxic Holocaust, togliete un po' della vena punk e mischiateli con i Sodom del periodo "Obsessed By Cruelty", aggiungete un pizzico dei Nuclear Assault più caciaroni ed ecco che il gioco è fatto.
Direi però che il discorso "personalità" si possa accantonare in questo contesto, visto e considerato che la qualità del lavoro è comunque buona e non si ferma a una mera scopiazzatura. Tutto l'album in fondo è un inno al thrash e al mosh sfrenato. Credo proprio che l'intenzione della band fosse quella di creare pezzi che dal vivo facessro massacrare il pubblico e il lavoro da questo punto di vista è più che riuscito. Probabilmente anche la produzione gioca un ruolo importante nel risultato finale di questo lavoro, il suono esce cattivo e tagliente, e ogni strumento ha il suo giusto spazio. Buonissimo il contributo dietro le pelli, mentre chitarre e basso pur non inventando niente di nuovo a livello di songwriting fanno un lavoro eccellente, sia nel riffing che negli assoli. Un plauso infine anche alle vocals che riportano alla mente i gruppi tedeschi degli anni Ottanta, con un screaming graffiante e secco.
I sedici pezzi scorrono via senza stancare, complice l'ottimo lavoro in fase compositiva, con cambi di tempo, intro e stop'n'go qui e là. Non credo di riuscire a trovare un brano "brutto", ma posso sottolinearvi alcuni fra i più riusciti: "Onward To Oblivion" che con i suoi sei minuti è il pezzo più lungo dell'album e finisce con un ottimo assolo; poi ci sono "Mercy To None" e "Scream Bloody Rock & Roll" che risultano particolarmente melodiche e ricordano per certi versi la gloriosa NWOBHM, peraltro incastrandosi perfettamente nel contesto.
Tirando le somme, questo album non fa gridare al capolavoro, ma è sicuramente un ottimo tributo al sound di vent'anni fa. Per questo mi sentirei di consigliarlo ad ogni amante del metal old school, che qui troverà pane per i suoi denti. È divertente, è trascinante, suona dannatamente bene e vi farà sbattere la testa senza tante menate. Ovviamente l'ascolto va accompagnato da una bella birra fredda per essere fruito nella sua totalità.

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