mercoledì 2 dicembre 2009

TERRORDROME - Vehement Convulsion



Informazioni
Gruppo: Terrordrome
Anno: 2009
Etichetta: Grindethic Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. 2000 Volts Fat Burning
2. Exposed To Life’s Integration
3. Disputing The Throne
4. Post Traumatic Stress Disorder
5. Eradicate The Indigence
6. No Oral Hesitations
7. Infected Fornication (Inception Of Carnal Enslavement)
8. Privileges Of Slime
9. Revile The Vagary
10. Inhibit The Discord
11. Festivity Of Clitoris Licking

DURATA: 29:13




I greci Terrordrome dopo una gavetta composta da demo ed ep nel duemilaotto pubblicano il loro album di debutto “Vehement Convulsion”, un disco di brutal che è una vera e propria sassata in pieno viso.
Undici brani per neanche trenta minuti di durata complessiva fanno già intendere che i ritmi saranno sostenuti e non poco.
Ci troviamo infatti dinanzi una band che sfrutta blast a ripetizione e raffiche di chitarra spaccaossa rischiando di rendere il sound “monotono” per chi non avvezzo a tali sonorità.
“Exposed To Life’s Integration” e “Revile The Vagary” sono un esempio di come un buonissimo lavoro di chitarra tecnico senza perdere il suo spessore rozzo possa essere intelaiato su di una base veloce e pregna di cattiveria di richiamo grind.
Lo scorrere del disco si mantiene su questi standard sonori toccando picchi oltre la già citate con l’opener “2000 Volts Fat Burning” e la conclusiva “Festivity Of Clitoris Licking”.
L’operato della band nel complesso è molto più che buono, il batterista (Bill Stavrianidis) è veloce, preciso, brutale ed il chitarrista (Sakis) oltre l’ottima prova come riffmaker si lancia spesso in assoli tecnici ben innestati all’interno dei brani.
Il cantante (Peter “Terror” Ouzounis) è quello che ci s’aspetta da un singer di tale genere, disumano un continuo scream/growl animalesco e sfondacrani non tralasciando il lavoro del bassista (Anestis Varitiniadis) pulito e con delle scelte di linea non male davvero.
Il lavoro di produzione rasenta la perfezione, il tutto è ben definito la batteria seppur mastodontica non copre mai un basso presente e chiaro, le chitarre sono affilate e la voce è alquanto velenosa nel suo eruttare devastante grazie a dei volumi regolati come si comanda.
Un album che non aggiunge nulla d’innovativo al genere anzi ne è una giusta incarnazione nella forma più moderno/rozza.
Per chi segue band come Lust Of Decay, Vomit Remnants, Deeds Of Flesh, Disavowed: questi ragazzi fanno al caso vostro, date loro una possibilità!

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