mercoledì 2 dicembre 2009

TEMPLE OF BAAL - The Lightslaying Rituals


Informazioni
Gruppo: Temple Of Baal
Anno: 2009
Etichetta: Agonia Record
Autore: Mourning

Tracklist
1. Piercing The Veils Of Slumber
2. Triumph Of Heretic Fire
3. Black Sun Of The Damned
4. Angstgeist
5. Dead Cult
6. Hate Is My Name
7. Poisoned Words
8. Vectors To The Void
9. Blessings Of Blackfire

DURATA: 40:24



Terzo disco per la black metal band francese dei Temple Of Baal che vanta in line up componenti di Glorior Belli, Antaeus e Hell Militia.
“Lightslaying Rituals” arriva a distanza di quattro anni dal suo predecessore “Traitors To Mankind” lasciando intendere sin dalle prime note che la formazione è più viva che mai.
E’ un album che non lascia molto all’immaginazione, si verrà da subito avvolti da un vero e proprio assalto costante e battente, i brani puntano spesso sulla velocità e sulle scelte di un guitarwork prestante e fiero.
Nelle fasi in cui rallenta dando spazio al groove, richiami più death e profondi guadagna molto in incisività grazie al lavoro perfetto dietro le pelli di Antares che con il modo personale d’impostare il drumming evidenzia la vivacità dei brani.
Con “Triumph Of Heretic Fire” se non fossi sicuro d’avere il loro cd on air potrei pensare di aver messo su i Marduk del periodo “Nightwing” con in più il fattore pestato/cadenzato che spezza rendendo la traccia più scorrevole e meno monolitico.
Il loro modo di far rivivere atmosfere black congiunte alla folle aggressione death porta una ventata di freschezza ai vari episodi fra i quali spiccano “Angteist” un vero e proprio manifesto rabbioso le cui liriche composte han visto la collaborazione di Infestuus (Glorior Belli) oltre che Amduscia (chitarra/voce) come autori, la più death oriented “Hate Is My Name” pezzo dal piglio semplice ed efficace e “Poisoned Words” maliziosamente accattivante con il suo mood deciso, compatto e incentrato sul groove.
Altro brano interessante è la conclusiva mazzata “Blessing Of Blackfire” la cui prova vocale è probabilmente fra le migliori insite in questo platter e gode di un riffing melodico e maligno, la sua quiete viene spezzata da un lanciarsi in velocità che la fa divenire robusta e incalzante.
Un buon disco di sicuro per ripresentarsi sulla scena questo “Lighslayng Rituals”, diretto, ben suonato e ricco di spunti interessanti, per la produzione si sono affidati alle cure degli Hybreed Studios e Andy Guillottin mentre l’artwork è stato elaborato da MKM già autore di cover per Antaues e Aosoth.
Riprova di valore per questa band, chi avesse già avuto a che fare con loro troverà conferma del lavoro svolto sinora, per chi si accingesse a conoscerli si troverà fra le mani un album piacevole, possiede le giuste carte per farsi apprezzare.

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