sabato 7 gennaio 2012

AMONGST THE DECEIT - Tribulations Of Man


Informazioni
Gruppo: Amongst The Deceit
Titolo: Tribulations Of Man
Anno: 2011
Provenienza: Austria
Etichetta: Show No Mercy Records
Contatti: myspace.com/amongstthedeceitofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. Inceptum
2. Inferior Lives
3. Dark Science
4. Dawn Of The Martyr
5. Infernal DNA
6. Dead with Open Eyes
7. Death Walks The Earth
8. The Sadistic Impulse

DURATA: 38:02

Gli austriaci Amongst The Deceit sono la classica macchina brutallica che ti aspetti di vedere sotto contratto a una label come la Sevared.
La copertina alla Pär Olofsson (sempre che non sia proprio lui ad averla fatta), il sound triturante e tecnicamente elaborato, i virtuosismi inseriti all'interno di brani death metal che attingono dal passato di Morbid Angel e Deicide fra i tanti, miscelato alle combinazioni brutal di ultima generazione, rendono il debutto "Tribulations Of Man" piacevole.
Dopo l'avvio acustico di "Inceptum" sono sette bordate dalle alte velocità, dalle ritmiche martellanti e dinamicamente ben impostate a sferragliare inesorabilmente, brani come "Dark Science", "Dawn Of The Martyr", "Dead With Open Eyes" e "Death Walks The Earth" bastano a scuotere l'animo.
Il riffing non è sempre perfetto, in alcuni tratti sembra forzare ingiustamente, la derivazione da più act è cosa palese ma l'impatto e la scapocciata annessa ne ripagano l'ascolto, ciò che realmente gambizza un platter non eccelso, ma in qualità di prima uscita tutt'altro che brutto, è l'operato dietro il mixer.
Non so chi sia stato a curare tale aspetto, è però disarmante il suono della batteria, "Tribulations Of Man", e in questo caso il lavoro di Tom "Sick" Urbanek, drummer dei thrasher Demolition, è devastato da soluzioni che sembra gli stiano facendo percuotere delle "scatole di plastica dura"; è finta, fredda e fuori luogo la scelta fatta, un peccato ancor di più perché il drumming è adeguato, non eccelso ma fornisce un buon sostegno ai pezzi.
Le premesse per realizzare dei dischi di buona caratura ci sono, gli Amongst The Deceit possiedono un singer discreto, le chitarre, tranne qualche piccola ingenuità legata al voler dare di più finendo per aggiungere qualche ghirigoro di troppo, svolgono onestamente il proprio compito, se non ci fosse quell'aspetto "dannifico" da tenere in conto "Tribulations Of Man" se la caverebbe con ben più che una sufficienza.
Se come capita spesso in questo periodo un'etichetta come la Sevared o la Unique Leader decidesse di dare una possibilità a questi ragazzi austriaci (e non sarebbe neanche un male), in primis farei riregistrare loro quelle parti, magari dallo stesso Tom ma con un sound ideale o almeno più degno di questo.
Per ora quindi non posso che consigliare l'album esclusivamente agli ossessivo-compulsivi del genere augurando il meglio agli Amongst The Deceit per le future release.

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