venerdì 20 gennaio 2012

OPHIDIAN FOREST - Plains


Informazioni
Gruppo: Ophidian Forest
Titolo: Plains
Anno: 2010
Provenienza: Croazia/Olanda/U.S.A.
Etichetta: Favonian
Contatti: myspace.com/ophidianforest
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Morning Plains
2. Fenris
3. The Eagle
4. Gnostic Nightmare
5. The Heathen Revolution
6. The Frozen Plains
7. Messiah Of The Trees
8. The Times They Are Decaying
9. The Nightly Plains / East End Apse

DURATA: 47:54

Gli Ophidian Forest li abbiamo già incrociati un po' di tempo fa con lo split "Summoning Of The Igneous" che li vedeva in compagnia dei Pyrifleyethon, ho anche avuto il piacere di scrivere sul progetto personale di Otrebor, i Botanist, e mi sembrava quindi utile oltre che dilettevole andare a riscoprire quello che è il secondo album di questo trio "internazionale" mai incrociatosi dal vivo ma capace di dar vita a del buon black metal.
Sì, i personaggi all'interno della line-up sono rispettivamente di nazionalità statunitense Otrebor alla batteria, croata Zaragil alla chitarra e al basso e olandese Amalgamoth dietro al microfono e curatore del reparto tastiere, tale coalizione sonora è stata resa possibile grazie al mondo "internettiano", criticato e che io stesso per certi versi non amo particolarmente ma che è in grado di unire realmente le potenzialità musicali di gente appassionata alla stessa maniera ma distante migliaia di chilometri.
Il platter "Plains" è una prestazione che vive dell'esperienza dei tre membri, è infatti stato "assemblato" (passatemi il termine) da parti registrate anche un triennio prima dell'uscita, il drumming fu composto nel 2007, chitarre, basso e voce nel 2008 e poi una volta che il master venne missato negli The Atomic Garden studios il prodotto finale è ciò che mi ritrovo fra le mani, un disco che alterna sfuriate classicamente "raw" e acide ricollegabili al filone più ortodosso inframezzate da quell'aura psichedelica e atmosfericamente sperimentale della quale il combo si fa fregio.
È una dimensione particolare quella degli Ophidian Forest, "Gnostic Nightmare" fa respirare sensazioni dark così come un pezzo come "The Frozen Plains" ha quel tocco ritualistico grazie a un sound arricchito da tappeti d'organo, alla cadenza similarmente doomica e al ringhio soffocato di Amalgamoth. Sembra difficile far convivere queste ambientazioni con le martellate assestate in pieno petto da "The Eagle" e "The Heathe Revolution" nella quale peraltro Otrebor offre una piacevole divagazione solistica.
Eppure "Plains" fila liscio e rilancia inserendo al proprio interno dei deliri esplosivi, si vedano "Messiah Of The Trees", traccia tutt'altro che classica e dal retrogusto drogaticcio in stile seventies, e la lunga "The Nightly Plains / East And Apse", che possiede proprio due anime, la prima totalmente devota all'ambient più scuro abitualmente conscio di coltivare "rumori" sinistri, la seconda incline al punk, un "come-back to the roots" come direbbero ai giorni nostri i Darkthrone.
In definitiva gli Ophidian Forest sono degli sperimentatori, artisti a cui piace tanta roba ma non l'immobilità stilistica, chi ha avuto già modo d'incrociare l'album se ne sarà di certo accorto e nello split l'hanno ampiamente confermato.
Si attende che finalmente qualcuno dia la possibilità al terzo capitolo "Sussurus" ormai pronto da tempo per esser pubblicato e nell'aspettare questa release consiglio a coloro che ancora non li avessero ascoltati di dare una bella passata nello stereo ai lavori già pubblicati, chissà che non riescano a colpirvi.

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