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lunedì 23 gennaio 2012JOYLESS JOKERS - Taste Of VictoryInformazioni Gruppo: Joyless Jokers Titolo: Taste Of Victory Anno: 2012 Provenienza: Italia Etichetta: Autoprodotto Contatti: Facebook - Myspace Autore: Akh. Tracklist 1. Rain 2. Murder In Me 3. Scream 4. Point Of No Returne 5. Whispers To Shadows 6. Hopeless 7. I'll Watch You Die 8. Taste Of Victory DURATA: 33:08 Per Aristocrazia Webzine il nome dei vicentini Joyless Jokers non è sconosciuto, abbiamo avuto già modo di parlare con loro e recensire il loro precedente mini, quindi sapevamo benissimo con chi avevamo a che fare nonostante il sottoscritto generalmente mal si accosti al MDM, quindi le aspettative per l’esordio sulla lunga distanza erano assolutamente alte, ciò con i suoi pro e i suoi contro. C’è da dire che come politica interna continuiamo a preferire il lavoro con i supporti fisici e mai come stavolta sono felice di poter aver fra le mani il cd in quanto gli mp3 (di ottima qualità certamente) proprio non reggono il confronto con il suono del supporto ottico (ma di questo svilupperò il discorso più avanti). Il combo veneto come da prassi per il genere si muove strizzando l’occhio alle sonorità tipicamente svedesi, creando una miscela fra certi In Flames (soprattutto in alcune soluzioni solistiche ed armonizzazioni), ma anche gli sconosciuti Grief Of Emerald (periodo "...The Beginning") oppure i Ceremonial Oath, il tutto centrifugato con la cattiveria che solamente i migliori At The Gates sapevano garantire, uniti ad una natura vocativa più estrema dove ascoltando con attenzione le scale adoperate nei vari riff esce fuori una vena D.M. che a mio avviso è il lato migliore della band. Per confermare queste parole si parte con una "Rain" dal riffing incisivo che mi si è stampato immediatamente in mente (sia prima che dopo il break centrale) e che ha incominciato a far muovere il piede ed il capoccione, nonostante la batteria si muova su coordinate un po' troppo standard per i miei gusti, ma perfettamente in linea con la tradizione dello stile proposto. Ok, da "Murder In Me" in poi preparatevi perchè i Joyless Jokers non si fermeranno più inanellando una serie impressionante di riff e ritmiche tritaossa da paura, la batteria si scrolla di dosso il peso dell’ortodossia ed incomincia una prestazione al cardiopalma ricca di controtempi, dinamiche incisive e fantasiose, con un tocco pestato ad enfatizzare l’aggressività che si respira in questo "Taste Of Victory". Thomas ha deciso una timbrica dalle tonalità più alte rispetto al passato coadiuvate da una ruvidità che fa impressione per potenza ed impatto, soprattutto per un tappeto di backing vocals piu’ basse che creano un effetto sorprendentemente incazzato e distruttivo nonostante siano volutamente mixate più in basso rispetto alle linee principali (e qui torna in gioco il valore della produzione, in quanto gli mp3 non consentivano di apprezzare in toto di molti di questi arrangiamenti, comprese certe sortite delle tastiere); soluzione che mi auguro i nostri riprendano anche in sede live per dimostrare tutto il loro valore detonativo. Le tastiere si appoggiano spesso con dinamiche effettistiche (in alcuni frangenti si possono udire sottili richiami a "The Key" dei supremi Nocturnus) che danno un piglio modernizzante alle bordate realizzate dalle due asce (di Rudy e Michele) come ben si evidenzia in "Scream" o "Point Of No Return" o con alcuni fraseggiatori ad alto effetto o con alcune soluzioni di battute in levare in maniera da acuire uno stato di sospensione attorno all’inferno indemoniato che i J.J. ci propongono. In alcuni frangenti mi par di intuire alcune reminiscenze Dream Theater (epoca "Awake") soprattutto nella parte solista e ritmica delle citate "Scream" e "Hopless" o qua e là alcune note degne di quel capolavoro a nome "Heartwork". Ottimi i frangenti in cui l’intrecciarsi degli strumenti creano una densità ritmica da cardiopalma in cui le chitarre e le tastiere si adoperano in egual misura per infittire le trame delle battute, mentre la doppia cassa spadroneggia con arrangiamenti decisi e corposi, inutile dire che ci troviamo davanti ad un gruppo dall'indiscutibile tasso tecnico come ci dimostrano i vari legati o le ritmiche sincopate che a tratti appaiono a minacciare la nostra cervicale; infatti se avete il terrore di trovarvi davanti all’ennesimo album derivativo e moscio vi sbagliate di grosso e sono a dimostrarvelo "Hopeless" e "I'll Watch You Die" con i loro devastanti stacchi pennati. Thomas trova metriche incattivite supportato da una voce ruvida che non si risparmia mai un solo secondo su cui le chitarre dal suono compresso e granelloso (ascoltandone la pesantezza danno l'impressione di sette corde), che difficilmente mi sono ritrovato ad ascoltare in dischi di MDM, si stagliano fiere e possenti, realizzando otto inni di assoluto valore. È inutile disquisire questo album, dove tutto è all’altezza della situazione compreso un suono ottimamente bilanciato fino al punto da permetterci di poter scegliere come affrontare il disco, lavorando sui bassi ne esce fuori maggiormente la botta di matrice Death Metal, mentre privilegiando gli alti viene fuori maggiormente la natura epica e moderna del combo vicentino; con i vari giri di tastiera che si integrano alla perfezione sulle particolari chiusure di melodie dei manici (a tratti mi rimembrano i cari SoulGrind di "Lacerans" anche se quest’ultimi più apertamente si ispiravano agli Opeth di mezzo), dove un alto tasso di arrangiamenti è lì pronto ad offrirsi alle nostre voraci orecchie. Non nascondiamocelo: la Svezia ha creato capolavori indiscussi, stavolta però le tocca stare a guardare alla finestra perchè il centro pieno lo beccano questi ragazzi qua, realizzando un album che per me deve imporsi in maniera assoluta, divenendo fin da adesso uno dei papabili top 5 di questo 2012e.v. e se ciò vi pare strano lo pare ancor di più a me che non impazzisco per il Melodic Death Metal, ma questi sono i fatti. Se adorate In Flames, Dark Tranquillity, Arch Enemy e paccottiglia simile, sappiate che i Joyless Jokers se li infilano di brutto e se proprio non potete fare a meno delle mediocrità che vi ripropinano gli svedesi da anni oramai, cito il gruppo: I'll Watch You Die!!! |
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