Informazioni
Gruppo: Natrium
Titolo: Elegy For The Flesh
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Punishment 18
Contatti: myspace.com/natriumspace
Autore: Mourning
Tracklist
1. Elegy For The Flesh
2. Memetic Infection
3. Breastfed with Mendacity
4. Sarin Benison
5. Ravenous Theophaghists
6. Allograft Harvesting
7. Clinical Savagery
8. Plastinated Birth
DURATA: 29:13
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La formazione sarda tramite dieci anni di dura ma perseverante gavetta ha dimostrato che con la dovuta passione e l'impegno i risultati si ottengono eccome. Se la prima creatura "The Day Of Pain" era ancora discutibile per alcune scelte scontatelle e sin troppo figlie del "passato" del movimento metal, con le otto tracce di questo nuovo platter confermano d'aver dei mezzi tecnici ormai affinati e poi una line-up che sembra finalmente essere quella giusta, troppe girandole di elementi ne avevano a mio avviso minato la stabilità compositiva.
Sono dotati di una forma canzone che coniuga brutalità e uso professionale dello strumento senza divenire una "parodia onanistica" del genere e anche il cantato ha trovato una propria dimensione, la ruota gira nel verso favorito.
Potreste pensare che sia stato esageratamente benevolo nei confronti del disco e dei Natrium, può darsi, v'invito però a farvi atterrare dalle ficcanti accelerazioni e dai rallentamenti spaccaossa che fanno trapelare pura violenza in "Breastfed With Mendacity", da un pezzo come "Sarin Benison" che non sfigura di certo dinanzi alle creazioni di gente come i rinati Suffocation e i Deeds Of Flesh della svolta tecnica.
Della solistica ne vogliamo parlare? Brevi, spesso "ariosi" e incastonati al momento adatto i solos diventano un'arma in più, in "Allograft Harvesting", brano in bilico fra sound moderno e soluzioni dal gusto retrò, vi è quello che reputo il migliore per esecuzione e impatto.
Trenta minuti di death metal, questo è ciò che i Natrium ci mettono a disposizionei, trenta minuti privi di pecche particolari, forti della ormai solita collaborazione fra le formazioni nostrane e i romani 16th Cellar Studio, divenuti in Italia una sorta di Mecca alla quale rivolgersi soprattutto quando si parla di suoni "odierni", Hour Of Penance e Fleshgod Of Apocalypse docent e sembra fosse tutto ben programmato tanto da essere quasi "inevitabile", guardando la cover, pensare immediatamente a un artista che pare stamparne in un anno più delle figurine Panini, il signor. Pär Olofsson, vi devo anche dire con quante e quali realtà abbia collaborato? Non credo ce ne sia nessun bisogno.
I Natrium sono pronti a fare il grande salto, quello che conduce all'internazionalità del monicker, supportateli, una volta di più il metal italico tira fuori le palle dal cassetto urlando con voce grossa e distinta: CI SIAMO, non utilizziamo il nostro abituale "orecchio da mercante" esterofilo e godiamoci del buonissimo death metal MADE IN ITALY.