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lunedì 9 gennaio 2012DELIRIUM X TREMENS - Belo Dunum, Echoes From The PastInformazioni Gruppo: Delirium X Tremens Titolo: Belo Dunum, Echoes From The Past Anno: 2011 Provenienza: Italia Etichetta: Punishment 18 Contatti: myspace.com/deliriumxtremens Autore: Mourning Tracklist 1. I Was 2. Teveròn, The Sleeping Giant 3. The Legend Of Càzha Selvàrega 4. Artiglieria Alpina 5. The Guardian 6. 33 Days Of Pontificate (Vatican Inc) 7. An Old Dusty Dream Vajont, 9 ottobre 1963 8. Life Before Nothing 9. Scream Of 2000 Screams 10. The Memory DURATA: 43:48 Lo dico con sincerità, i bellunesi Delirium X Tremens non sono mai stati fra le band che ho apprezzato di più in passato, con l'ep "Cyberhuman" mi erano piaciucchiati, "CreHated From No_Thing" invece, colmo di soluzioni progressive inserite non proprio in maniera corretta, mi fece storcere il naso. A loro discolpa però devo riconoscere che il quartetto ha sempre posseduto personalità, carattere e lo dimostra ancora una volta virando nuovamente con l'ultima uscita "Belo Dunum, Echoes From The Past" il cui sound si tinge di old school nella strumentazione, specie in quella folkloristica utilizzata. È una strada non battuta prima dai ragazzi che rendono il loro death metal a tratti epico e saldamente legato alla catena montuosa della zona da cui provengono, le splendide Dolomiti. Più snello il riffato, più arrembante la batteria di Thomas nelle sezioni di cassa tanto da ricordare il martellante Sandoval in alcune circostanze e sempre pronta a variare il drumming per offrire dinamiche mai scontate. Quello che risalta all'orecchio è come i Delirum X Tremens abbiano trovato l'equilibrio che mancava per fare quel salto di qualità del quale avevano letteralmente bisogno. I pezzi spiccano per aggressività, diventano epici nel momento in cui il cantante Ciardo mette di lato il growling per liberare una voce clean assistita per lo più da esecuzioni corali in puro stile alpino, senza per questo dover rinunciare a partiture death metal spaccaossa, vedasi il riffing introduttivo dell'opener "I Was" e quello portante classicamente floridiano di "The Legend Of Càzha Selvàrega". Ora c'è un'anima ben precisa che regola e percorre i tre quarti d'ora di "Belo Dunum, Echoes From The Past" e ciò fa la differenza. La produzione è massiccia, con toni decisamente scuri poco lucidi al cospetto soprattutto della patinatura ormai divenuta quasi "legge" odiernamente, dona quella rocciosità che ben si presta al raccontare le emozioni e la "cultura" delle quali il platter è intriso, tradizione e ambito moderno s'incontrano, non vi è scontro ma una alleanza di fatto. Se ancora il concetto non vi fosse chiaro, i Delirum X Tremens sono da prendere decisamente sul serio, una formazione che con la gavetta, quello sporco e duro lavoro che a molti da fastidio svolgere, ha acquisito una sicurezza dei propri mezzi e una maturità divenute armi fondamentali per la crescita del songwriting e delle intenzioni, trasformate adesso in idee attuate per plasmare "Belo Dunum, Echoes From The Past", un album che si merita l'acquisto. |
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